giovedì 24 agosto 2017

Ventagli e tuffi


«Appena appoggio la penna sul foglio, nelle mie orecchie risuona una musica di sottofondo, un valzer che potrebbe provenire dal salone dell’albergo o dal giardino dei ciliegi. Aspetto il crescendo e mi concentro. Queste righe rimarranno a memoria della mia impresa, un po’ come se fossero un biglietto di saluto, le lettere di Majorana, i pezzi dei sei artisti scomparsi dalla locomotiva d’epoca. È così che li leggerà la signora Adriana, lo so. Me la immagino mentre fissa la carta intestata dell’albergo, tira Sam per la maglietta dicendo: “Guardi, vede quanti indizi? Per questo stamattina Mic ha lasciato il cellulare spento, per questo non era in albergo al nostro risveglio e non ci ha dato notizie, qua si spiega tutto” e si fa aria con un ventaglio che ha impressa sopra la scritta Venezia. Nella realtà quel ventaglio la signora Adriana non ce l’ha, ma nel film il gesto di aprirlo e chiuderlo con un colpo secco del polso facendo apparire e scomparire di continuo la scritta e le immagini della città aumenterà la suspense e aggiungerà inquietudine. Sam la rassicurerà, si affretterà a cercare di convincerla che io non farei mai una cosa del genere, per la semplice ragione che non ne ho alcun motivo. Chi scompare sente la necessità di esprimersi liberamente, ma io questo lo posso già fare, ribadirà Sam alla signora Adriana, nessuno riesce a impedirmelo, tant’è vero che oggi sono qui a Venezia per tuffarmi da un canale all’altro insieme a una combriccola di pazzi scriteriati privi di ogni logica e prudenza.»
(La vertigine del caso/Vertigini e stravedimenti)

La vertigine del caso • Primo movimento (edizione cartacea): www.amazon.it/dp/8892598767
L’eleganza matta (ebook): www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U (e sui principali store online)
Vertigini e stravedimenti (ebook): www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8 (e sui principali store online)
Questo nostro mondominio (ebook): www.amazon.it/dp/B071YT647L (e sui principali store online)

domenica 20 agosto 2017

La vertigine del caso su Il Caffè Letterario – Settima puntata

Con la settima puntata si conclude il viaggio che Virginia Villa ha intrapreso su Il Caffè Letterario tra le pagine de La vertigine del caso e possiamo riassumerlo con queste sue parole: «Dire che questo romanzo mi è piaciuto è riduttivo, dovrei dire piuttosto che mi ha coinvolta facendomi emozionare e, soprattutto, riflettere davvero tanto». Buona lettura di quest'ultima puntata!

La vertigine del caso – Settima Puntata

Risultati immagini per la vertigine del caso
Eccoci giunti all’ultima puntata del progetto letterario “La vertigine del caso” di Vanessa Chizzini.
In questo percorso, lungo sette puntate abbiamo avuto modo di conoscere a fondo ogni aspetto di questo incredibile romanzo che l’autrice ha deciso di pubblicare tramite l’autoproduzione.
Ma vediamo tutte le tappe che ci hanno condotto fino a questa settima puntata.
Come ho avuto modo di raccontarvi durante il primo appuntamento, “La vertigine del caso” è incentrato su due movimenti. Il primo movimento è composto da due racconti: “L’eleganza matta” e “Vertigini e stravedimenti”. Il secondo movimento è costituito, per ora, da un racconto: “Questo nostro mondominio”, il secondo racconto è in fase di stesura.
Le protagoniste di questa avventura sono Mic, Sam e la Signora Adriana, ma prima ancora di conoscerle e scoprire i loro caratteri, la nostra attenzione viene catturata da una fantastica invenzione, una di quelle invenzioni che in estate, in spiaggia, vorremmo tutti avere a disposizione: la cabina spalma-crema.

“Se non fossero impregnate di crema solare, le setole delle spazzole potrebbero fare l’effetto di mille piume che insistenti sfiorano ogni centimetro di pelle. Invece la crema rende quel loro solleticamento simile a uno scivolo d’acqua che inebria d’allegria”.

Vanessa Chizzini ci presenta poi le vere protagoniste del romanzo: Sam e Mic. Mentre Sam è estroversa, mondana, socievole e sempre alla ricerca di nuove attività da fare per tenersi impegnata e passare del tempo con altre persone, Mic è esattamente il contrario. È riflessiva, seria, ama stare da sola e perdersi in infiniti pensieri.
Fin dall’inizio del libro capiamo che c’è qualcosa che non va in Mic, qualcosa che non le permette di vivere spensierata e, andando avanti nella lettura, capiamo che questo ha a che fare con la sua vita.
Per questo motivo tenta di decifrare le vite degli altri per risolvere il mistero della sua vita.
Sebbene le cabine spalma-crema siano un’invenzione spettacolare, non risparmiano problemi e disguidi tra i bagnanti della spiaggia nella quale sono installate, l’organizzazione e il regolamento che vi stanno dietro, infatti, si sono rivelati un disastro. A pensarla così è Mic, che non concepisce l’idea che vi siano diritti di precedenza per usufruire dell’invenzione.
Infatti, il regolamento permette a coloro che possiedono l’ombrellone di utilizzare le cabine gratuitamente e, mostrando il braccialetto di riconoscimento, anche di avere diritto di precedenza su chi, invece, non dispone di un ombrellone.

“Un braccialetto non è un meccanismo” sentenzia il signore baritonale con decisione. “Un braccialetto non regola niente! Invece un meccanismo permetterebbe di dare la precedenza ai vostri clienti facendo avanzare anche le altre persone. Più lentamente, certo, ma in modo da raggiungere le cabine in un tempo non infinito.”

“È l’abisso del nostro essere umano, la nostra grettezza. O la nostra infelicità, direbbe qualcuno. L’evidenza contro cui si infrangono i nostri sogni. Non siamo neanche capaci di starcene tranquilli un sabato mattina al mare…

…Sarà davvero la nostra infelicità? Qualcosa di connaturato in noi o piuttosto la scontentezza che ci viene dalle nostre vite? Dal fatto di condurre esistenze che non amiamo, a volte senza nemmeno rendercene conto?”

Il libro è ricchissimo di riflessioni di Mic e le ho amate tutte, ma una in particolare mi è rimasta in mente. Quando Mic e Sam sono al loro ultimo giorno che passeranno al mare Mic estende i suoi pensieri e le sue riflessioni anche agli altri bagnanti, quelli che, per un motivo o per un altro, hanno attirato la sua attenzione.

“Il problema è che stanno guardando lo stesso oggetto, ma non stanno parlando della stessa cosa…
…Come capire quel che si vuole quando si vogliono cose diverse?…
…Come conciliare desideri cha vanno in direzioni divergenti? Come far coesistere una donna che traballa ubriaca sotto la pioggia gelata e una che ciabatta nel tepore di casa con in mano una caffettiera appena tolta dal fuoco?
Esiste una lingua comune, un esperanto delle esperienze e delle speranze che la metta in comunicazione senza zittire nessun impulso, arrivando ad armonizzare gli opposti e a contenere l’esistente come dentro una palla di vetro?

“Perché no, non mi accontento e non so se quello che cerco è l’assoluto, come dice Sam, ma di certo è qualcosa che non si consuma, non è in vendita, non è uguale per tutti e perciò non è conforme, un momento di intensità e pienezza, senza distrazione. Se siamo molte cose, dobbiamo anche riuscire ad esserne una sola, almeno di tanto in tanto, trovare la lingua che condensi i nostri desideri, farli risuonare all’unisono e inarcarci a raccogliere i soffi, in armonia con l’universo o in contrasto con il mondo non importa, purché sia in accordo con noi stessi.”

Ecco che senza accorgercene ci ritroviamo sempre in compagnia di Sam, Mic e la Signora Adriana un anno dopo a Venezia. Il viaggio per arrivare nella meravigliosa città si rivela, però, più lungo del previsto. Passata Padova, poco prima dell’arrivo a destinazione, il treno interrompe la sua corsa a causa di un problema riguardante un altro treno, Una locomotiva a vapore d’inizio Novecento.
Vi avevo avvisato. Le riflessioni di Mic vi accompagneranno per tutto il libro ed eccone un’altra molto interessante:

“Questo treno piantato qui, mentre i passeggeri e macchinisti se ne sono andati, mi fa inevitabilmente pensare al Novecento. Il Novecento è il secolo in qui abbiamo abbandonato i nostri ideali. Qualcosa scappando dal treno ce lo siamo portato dietro, un libro, una giacca, un quaderno, ma più come rimpianto e ricordo che come uno strumento da usare ancora nella vita. Più come un’alzata di spalle che come uno sguardo all’orizzonte ancora capace di orientare l’agire.

Mi vengono in mente due cose contemporaneamente, ma non è del Novecento che parlo.
Chissà dov’è andato Ettore dico.
Ettore chi? chiede la Signora Adriana girandosi verso di me.
Ettore Majorana. Se lo ricorda?

“È l’illusione della fuga come soluzione, la famosa seconda possibilità, quella da non fallire più.”
“No, forse è qualcosa di più di un’illusione” interviene la Signora Adriana. “In fondo, le seconde volte dovrebbero portare con sé maggiore consapevolezza. Sparire lasciandoci tutto alle spalle per riapparire altrove con un altro nome e un’altra storia è la grande opportunità di mettere a frutto tutto ciò che noi abbiamo finalmente capito.”

Ho trovato incredibile la descrizione che l’autrice fa della visita di Mic all’installazione della Biennale di Venezia che ripropone le famose cabine spalma-crema.

“L’installazione proposta da Olafur Gunnarsson e Agatha Stefansdottir è caratterizzata da un approccio fortemente materico che reca in sé un’impronta primordiale: il buio, le rocce, l’acqua, che si tramutano nel percorso in luce, sabbia, mare. L’esperienza che viene dunque chiamato a compiere il visitatore è quella di un viaggio nel tempo, dove però il tempo non è solo quello dell’universo, ma anche il tempo della vita umana scandito dalle diverse stagioni che la contraddistinguono e dai loro sogni e umori.”

Sono passaggi come questo che mi confermano la bellezza di un libro. Ogni pagina di “La vertigine del caso” è un invito a riflettere su noi stessi, su quello che abbiamo, che vorremmo. È una riflessione sulla nostra vita in generale ed io sono molto grata a Vanessa Chizzini per aver scritto questo capolavoro.
Verso la fine del romanzo, vediamo Mic, Sam e la Signora Adriana impegnarsi nel risolvere il mistero di sei artisti scomparsi improvvisamente e senza logica spiegazione.
Il motivo per il quale questo fatto incuriosisce le nostre amiche risiede nella scelta presa dagli organizzatori del festival, che avrebbe ospitato gli artisti, di pubblicare le loro opere anche se gli artisti non sono stati ancora ritrovati.
Le teorie sulla scomparsa degli artisti sono molte, c’è chi dice che siano stati rapiti, chi addirittura pensa agli ufo, ma le nostre protagoniste sono certe che la verità sia un’altra: gli artisti hanno deciso di scomparire per loro volontà.
Dire che questo romanzo mi è piaciuto è riduttivo, dovrei dire piuttosto che mi ha coinvolta facendomi emozionare e, soprattutto, riflettere davvero tanto.
Mi rivedo molto in Mic e sento di capire le sue emozioni e i suoi sentimenti perché, in fondo, sono anche i miei. Questo non mi succedeva da tanto tempo e rivivere questa sensazione mi ha fatto bene all’anima.
Ringrazio ancora tantissimo Vanessa Chizzini che mi ha permesso di leggere e amare il suo romanzo, la sua gentilezza e la sua disponibilità sono tanto rare quanto apprezzate.
Questa, però, non è proprio l’ultima puntata perché, per chi avrà la pazienza di seguire il blog, prossimamente ci sarà una bella sorpresa!

Come sempre vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:
Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767 In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link: – L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/ – Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/ – Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L

mercoledì 16 agosto 2017

La vertigine del caso tra i 5 romanzi post Ferragosto della Ladra di Libri

La vertigine del caso è tra i 5 romanzi che la Ladra di Libri consiglia per il post Ferragosto: «Un libro elegante che parla del nostro contemporaneo ma che prende spunto da un mondo – e un modo – possibile di leggere la vita e il quotidiano, scritto con una eleganza e raffinatezza che pacifica il cuore».
Grazie a Mariana Marenghi, che a ottobre aprirà una libreria in una piccola traversa di via Padova, a Milano, il Covo della Ladra (seguitela!).


5 romanzi post Ferragosto

Ferragosto è passato e noi ci mettiamo comodi a goderci questi ultimi giorni di vacanza leggendo 5 romanzi da Sol Leone.
La nostra estate ha compiuto il giro di boa ma noi ci vogliamo ancora concedere delle buone letture. E questa volta, torniamo alle origini con alcuni titoli scelti tra le novità in libreria e qualche news scelta dalla Ladra. E visto che di Sol Leone stiamo parlando, noi abbiamo deciso di consigliarvi alcune letture refrigeranti!
Ecco quali!
Per i nostalgici
Le otto montagne di Paolo Cognetti – Einaudi: una storia di formazione, sentimentale e di vita, la cui delicatezza e acume gli è valso il Premio Strega 2017. Un libro da leggere, tra le vette o al mare, per essere a la page, ma anche per leggere un buon libro.
Per gli eleganti
La vertigine del caso di Vanessa Chizzini – Selfpublisher: perché ve ne avevo già parlato qualche tempo fa (>>leggi la recensione) e la sua autrice era stata anche ospite ai nostri microfoni (>>ascolta l’intervista). Un libro elegante che parla del nostro contemporaneo ma che prende spunto da un mondo – e un modo – possibile di leggere la vita e il quotidiano, scritto con una eleganze e raffinatezza che pacifica il cuore.
Per chi non si ferma mai
Pensare come Leonardo. I sette princìpi del genio di Michael J. Gelb – : un manualetto fresco e simpatico che, senza troppi giri di parole, cerca di tirare fuori dal metodo di osservazione e di lavoro del genio di Leonardo da Vinci, un modus operandi adatto a tutti, ma in grado di farci ragionare meglio e memorizzare meglio ciò che apprendiamo.
Per gli amanti della suspence
L’assassino che è in me (Fanucci Narrativa) di Jim Thompson – Fanucci edizioni : un classico della letteratura  di genere, un piccolo tassello nella storia del thriller. Un romanzo che ci insegna a pensare come una vera mente criminale, che mostra il lato oscuro della realtà più luminosa e ci insegna che anche le menti benpensanti possono nascondere oscuri misteri e crimini efferati.
Per gli innamorati cronici
Meno male che Heidi c’è! Avventure educative e altri amori di Barbara Gaiardoni – Arduino Sacco Editore: un libro che abbiamo già incontrato qualche tempo fa sul blog e che ci piace ricordare anche in queste giornate di caldo sol leone. Prima di tutto perchè è un bel libro, piacevole da leggere; poi perché almeno per una volta, ci parlano di amore e di sentimenti senza essere banali e stucchevoli. Anzi, a libro chiuso può anche capitare che qualcosa si sia imparato su questo nostro cuore biricchino!


venerdì 11 agosto 2017

La vertigine del caso su Il Caffè Letterario – Sesta puntata

Eccoci alla sesta puntata che Virginia Villa dedica al primo movimento de La vertigine del caso sul blog Il Caffè Letterario: si parla della locomotiva d'epoca e dei sei artisti ospitati a bordo del treno che paiono essere svaniti nel nulla... Buona lettura!

La vertigine del caso – Sesta Puntata

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Eccoci alla penultima puntata del Progetto Letterario “La vertigine del caso”.
In questa puntata vediamo Mic, Sam e la Signora Adriana intente a risolvere un altro mistero, quello dei sei artisti scomparsi da treno.
Il motivo per il quale questo fatto torna ad incuriosire le nostre amiche risiede nella scelta presa dagli organizzatori del festival, che avrebbe ospitato gli artisti, di pubblicare le loro opere anche se gli artisti non sono stati ancora ritrovati.

“Gli organizzatori del festival spiegano che questa era la prima tappa del progetto” continua a leggere Sam. “Gli artisti l’hanno rispettata facendo pervenire gli scritti e loro faranno altrettanto procedendo con la pubblicazione. Alle dieci verranno messi online i brani dello scrittore e della poetessa, alle quattordici quelli dell’attrice e del musicista, e alle diciotto quelli del fotografo e della pittrice.”

Mic, Sam e la Signora Adriana sono convinte che nei brani degli artisti vi siano gli indizi utili a svelare il mistero della loro scomparsa e sono, quindi, decise a leggerli e cercare di trovare una spiegazione.
Le teorie sulla scomparsa degli artisti sono molte, c’è chi dice che siano stati rapiti, chi addirittura pensa agli ufo, ma le nostre protagoniste sono certe che la verità sia un’altra: gli artisti hanno deciso di scomparire per loro volontà.

“L’indizio! Eccolo” esclama la Signora Adriana. “Lo sapevo. Ah, sì, lo sapevo. Me lo sentivo, eh. Perché io ne sono convinta.”
“Convinta di cosa?” chiede Sam.
“Convinta che loro se ne siano andati. Come Ettore Majorana da quella nave, Mic. Loro sono scesi dal treno e se ne sono andati. Eccolo qua l’indizio. “Una sera”.

Analizzando ogni singolo brano, Mic, Sam e la Signora Adriana cercheranno di congiungere tutti gli indizi trovati ed arrivare alla risoluzione del mistero.
Qui di seguito ci sono tutti i brani degli artisti che nascondono gli indizi della loro scomparsa:
  • Ring d’acqua” di Massimiliano Piavesani
  • Gatta grigia e bianca” di Anita Settembrini
  • Ragazzo con chitarra” di Irene Monteggio
  • Stravedimento” di Enzo Lattuada
  • Bianco e nero” di Enrico Zerilli
  • Coming out” di Gio Cobalto (Giovanna Cobalchini)
Riusciranno le nostre amiche a risolvere il mistero degli artisti scomparsi? Lo scopriremo la prossima settimana.

Come sempre vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:
Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767 In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link: – L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/ – Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/ – Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L

Ci vediamo la prossima settimana con la settima e ultima puntata de “La vertigine del caso”. Buona lettura!

http://www.virginiavilla.com/la-vertigine-del-caso-sesta-puntata/

sabato 5 agosto 2017

La vertigine del caso su Il Caffè Letterario – Quinta puntata

Continua il viaggio che Virginia Villa sta conducendo su Il Caffè Letterario tra le pagine de La vertigine del caso: oggi siamo alla quinta puntata! «Ogni pagina di “La vertigine del caso” è un invito a riflettere su noi stessi, su quello che abbiamo, che vorremmo. È una riflessione sulla nostra vita in generale ed io sono molto grata a Vanessa Chizzini per aver scritto questo capolavoro.»

La vertigine del caso – Quinta Puntata

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Eccoci alla quinta puntata del progetto letterario “La vertigine del caso” di Vanessa Chizzini.
Nella scorsa puntata avevamo parlato delle riflessioni di Mic a proposito degli anni Novanta e, in particolar modo, di Ettore Majorana. Anche oggi si torna a parlare della figura del fisico catanese che, non solo secondo Mic rappresenta in qualche modo il nostro bisogno di cambiare, di fare esperienze diverse, di essere differenti da come gli altri ci considerano e da come noi stessi siamo abituati a pensarci, ma è anche una figura che ha caratterizzato gli anni Novanta ed è diventata fondamentale nel panorama scientifico italiano.
In questa puntata vediamo come la personalità di Majorana e quella di Mic non è poi così diversa, anzi, probabilmente l’autrice ha voluto soffermarsi sul fisico italiano proprio per questo motivo.

“È un fisico dotato di intuizioni geniali, una familiarità incredibile con i numeri e le formule, una naturale capacità di arrivare ai risultati e alle risposte prima degli altri, ma dimostra di avere molta meno dimestichezza con le persone. Solitario, taciturno, enigmatico, non si integra mai appieno nel gruppo…”

A leggere queste parole non ho potuto fare a meno di pensare a Mic. Anche lei, come Majorana, è dotata di un’intelligenza fuori dal comune e di una propensione agli enigmi e ai misteri, ma fatica a relazionarsi con i coetanei e le persone in generale, preferendo leggere un libro o osservare il mondo circostante.
Ma Mic, per sua fortuna, non ha fatto la fine di Ettore Majorana:

“Ma Ettore Majorana non c’è più. Nonostante le indagini, le ipotesi, i ragionamenti, di lui non si sa più niente.
Suicida, chiuso in convento, scappato in Argentina o chissà dove, il risultato è lo stesso: Ettore Majorana si è sottratto. Morto o vivo non esiste più”.

Ma c’è anche un altro ritorno in questa puntata. Le Cabine Spalma-Crema!
La Signora Adriana voleva fare una sorpresa a Mic, dandole dei suggerimenti al fine che fosse lei ad arrivare a capire che alla Biennale di Venezia, nel padiglione dell’Islanda, ci fossero state le famose Cabine Spalma-Crema, ma Sam era certa che Mic non avrebbe capito, così la Signora Adriana, senza tanti giri di parole, lo aveva detto alla giovane.

“Non le cabine pari pari puntualizza Sam. Ovviamente non sono identiche a quelle che c’erano al mare.
Sono una riproduzione artistica delle cabine spalma-crema specifica la Signora Adriana.

Ebbene, Mic è molto curiosa di vedere questa installazione, così si precipita a visitarla e qui abbiamo, a mio parere, una delle riflessioni più belle di Mic.

“L’installazione proposta da Olafur Gunnarsson e Agatha Stefansdottir è caratterizzata da un approccio fortemente materico che reca in sé un’impronta primordiale: il buio, le rocce, l’acqua, che si tramutano nel percorso in luce, sabbia, mare. L’esperienza che viene dunque chiamato a compiere il visitatore è quella di un viaggio nel tempo, dove però il tempo non è solo quello dell’universo, ma anche il tempo della vita umana scandito dalle diverse stagioni che la contraddistinguono e dai loro sogni e umori.”

Come si può non rimanere esterrefatti davanti ad una descrizione così sublime? Come si può non sprofondare in una riflessione personale sulla propria vita, su quello che ci accade?
Sono passaggi come questo che mi confermano la bellezza di un libro. Ogni pagina di “La vertigine del caso” è un invito a riflettere su noi stessi, su quello che abbiamo, che vorremmo. È una riflessione sulla nostra vita in generale ed io sono molto grata a Vanessa Chizzini per aver scritto questo capolavoro.

Come sempre vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:

Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767 In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link: – L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/ – Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/ – Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L

Ci vediamo la prossima settimana con la sesta puntata de “La vertigine del caso”. Buona lettura!