martedì 27 maggio 2014

Un blog oblò

I teatranti, parlando di quanto avviene in sala prove, fanno spesso ricorso al concetto di laboratorio e artigianato. Per loro l’arte si identifica con una bottega in cui apprendere un sapere e mettere in pratica quanto si è imparato procedendo al contempo a nuove acquisizioni e scoperte.
Mi piace lavorare in luoghi riparati. Anche se io ho a che fare con le parole e alle parole posso continuare a pensare ovunque, riesco a concentrarmi davvero solo in luoghi riparati. Nel silenzio, senza sguardi addosso, procedendo lentamente, con tempi lunghi. La mia bottega è un posto chiuso e solitario, con un computer, una stampante, il suono di un pianoforte o di un violoncello in sottofondo, pieno di appunti disordinati (molti annotati a mano su fogli volanti) e carte di cioccolatini.
Questo blog è una finestrella affacciata sulla mia bottega. Avendo io scelto la strada del self-publishing, l’ho pensato in primis come il posto dove qualcuno che si imbatte nei miei testi o nel mio nome può trovare qualche notizia su di me. La finestrella diventa così una vetrina, non più grande di un oblò e per giunta un po’ opaca, per mostrare cosa e come scrivo, per svelare lo stato dei lavori in corso e le ispirazioni, per condividere libri, film, spettacoli, canzoni, notizie, e soprattutto per raccontare il progetto letterario che sto portando avanti e di cui L’eleganza matta è il primo tassello o, per essere più precisi, il “Primo movimento, lato A”.