Le cabine spalma-crema viste da Guendalina Ravazzoni. |
Le cabine spalma-crema sono nate come invenzione letteraria all’interno del progetto La vertigine del caso, ma sono poi diventate anche un brevetto per invenzione industriale depositato in data 29/10/2013 e rilasciato dal Ministero dello sviluppo economico il 22 gennaio 2016 con il numero n. 0001420539.
Fanno la loro comparsa nel primo racconto del progetto, L’eleganza matta, dove il loro nome ufficiale è “Cabine di Protezione
Solare”. Si trovano all’interno di uno stabilimento balneare e la prima
presentazione (via via approfondita di dettagli e arricchita delle sensazioni
che regalano) è la seguente:
Poco oltre l’ingresso dello
stabilimento, ad accogliere i bagnanti ci sono tre Cabine di Protezione Solare.
Io e Sam le chiamiamo semplicemente “cabine spalma-crema”.
Sono precedute dalla pubblicità
della marca di cosmetici che ha prodotto la crema solare utilizzata, e davanti
a ognuna c’è una discreta fila di persone.
Le cabine spalma-crema sono dei
gusci trasparenti con all’interno delle spazzole.
Paiono dei raffinati autolavaggi
in miniatura.
Le spazzole si impregnano di
crema solare e la spalmano sul corpo delle persone che entrano.
Ritornano poi in Vertigini
e stravedimenti sotto forma di un’installazione alla Biennale di
Venezia e in un videogioco.
Nel brevetto per invenzione
industriale si chiamano invece “Cabine di fotoprotezione con spazzole
spalmanti”. Qui di seguito un estratto dalla descrizione:
Si tratta di
una cabina con una struttura in polimetilmetacrilato e alluminio estruso (o
altri materiali idonei) dotata di due spazzole atte a spalmare la crema solare
sul corpo della persona che si posiziona al suo interno. Il meccanismo che la
regola è simile a quello utilizzato per gli autolavaggi, anche se le dimensioni
sono ridotte, la forza impiegata è minore e le spazzole sono composte di
materiale simile a setole, sintetico, estremamente morbido e anallergico. Una
spazzola si trova sul lato destro e una su quello sinistro della cabina (figura
1, lettera D; le lettere A e B indicano rispettivamente l’ingresso e l’uscita
della cabina), entrambe alloggiate tra due vani contenitori preposti a ospitare
rispettivamente la crema solare (figura 1, lettera C) e un liquido pulente e
igienizzante (figura 1, lettera E). La persona entra portandosi al centro di un
cerchio disegnato sul pavimento (figura 1, lettera F) e le spazzole, ruotando
su se stesse e muovendosi lungo guide, l’avvolgono spalmando la crema solare
sul suo corpo.
Chissà che un giorno le cabine spalma-crema non si materializzino davvero su una spiaggia, oppure – dopo la fantasia letteraria e l’illustrazione di Guendalina Ravazzoni – non ricompaiano in altre forme artistiche...