La signora Adriana detesta le mappe. Io non faccio altro che
mettere paletti, o almeno così sostiene Sam. Dissemino il cammino di
bandierine attorno a cui girare, come nello slalom speciale di sci. La
signora Adriana avanza navigando a vista, io temo di girare a vuoto. Lei
si guarda intorno e sorride, io faccio una smorfia e strizzo un po’ gli
occhi. Lei prende quel che viene, io sono sempre alla ricerca di
qualcosa di speciale, del famoso filo rosso, il disegno che abbia
e ci dia un senso, quello in grado di restituirci interi e finalmente
compiuti. Perciò io ho bisogno di una direzione, di seguire il filo o di
continuare a cercarlo, mentre la signora Adriana forse pensa che una
vera e propria direzione non c’è. Che si va, così, giorno dopo giorno,
ed è inutile stare lì a fare calcoli e progetti. Perché all’improvviso
il filo si spezza e tutto viene meno. Si va, e basta. Tanto poi si trova
sempre il modo, con un minimo di prudenza e avvedutezza, di tornare a
casa.
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Vertigini e stravedimenti (La vertigine del caso • Primo movimento, lato B)
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Vertigini e stravedimenti (La vertigine del caso • Primo movimento, lato B)
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