«Il viaggio di Mic dentro Venezia e dentro se stessa procede in maniera
tortuosa, si scontra con l’eccentricità di Adriana e col sarcasmo di
Sam, incespica e accelera subito dopo per frenare ancora una volta
all’improvviso. È un processo, un viaggio in itinere, in cui tutto deve
essere messo in discussione per giungere al risultato.» La seconda tappa
di lettura de I Bookanieri tra le pagine de La vertigine del caso approda oggi a Vertigini e stravedimenti.
Qui di seguito trovate l'articolo completo con il link.
Vertigini e stravedimenti è il lato B del primo movimento scritto da Vanessa Chizzini e fa parte del progetto letterario La vertigine del caso.
Nel libro, vediamo Mic e Sam alle prese con un nuovo viaggio, stavolta accompagnati proprio dalla signora Adriana. Mentre viaggiano in treno, destinazione Venezia, il percorso subisce una battuta d’arresto, a causa di una locomotiva d’epoca, ferma sui binari e completamente vuota.
Il mistero si infittisce, soprattutto quando, ormai giunti a Venezia, i tre scoprono che quella locomotiva ospitava in realtà sei artisti e due macchinisti,
di cui però è stata persa ogni traccia. Decidono così, soprattutto
dietro iniziativa della signora Adriana, di seguire attraverso i
giornali la vicenda, cercando di sbrogliare la matassa. Parallelamente a
questa investigazione, si sviluppa anche la scelta delle modalità della
gara che Mic sosterrà a Venezia. È per questo che ci sono andati,
d’altronde: Mic ha scelto infatti di unirsi alla traversata di Venezia attraverso canali, lagune, calli. E la domanda per la protagonista sorge spontanea: avventurarsi seguendo l’istinto o seguire una rotta predefinita?
La città di Venezia, labirintica e misteriosa per antonomasia,
diventa così lo scenario perfetto per il secondo capitolo della Chizzini
per parlare di tempo, di identità, di cambiamento. Mic si rivela una personalità conflittuale, che convive con se stessa tra interrogativi e desideri e che cerca di indagare ancora una volta la sua interiorità, ispirata dal contesto in cui si trova.
La sua storia, vissuta o anche solo immaginata, va ad incrociarsi non
soltanto con quella degli artisti scomparsi, ma anche con quella di Ettore Majorana, fisico catanese che fece perdere le tracce di se stesso in maniera ambigua e di cui tuttora non si sa nulla.
Il viaggio di Mic dentro Venezia e dentro se stessa procede in maniera tortuosa,
si scontra con l’eccentricità di Adriana e col sarcasmo di Sam,
incespica e accelera subito dopo per frenare ancora una volta
all’improvviso. È un processo, un viaggio in itinere, in cui tutto deve
essere messo in discussione per giungere al risultato.
La scrittura dell’autrice è chiara, scorrevole, non pedante nonostante le molte riflessioni che mette in campo. La
vertigine prima di buttarsi e la sensazione di “iper vista” dopo
essersi buttati rappresentano uno stato d’animo in cui è facile
riconoscersi, perché caratterizza chiunque non resti mai immobile nella stessa posizione ma cerchi il moto continuo e costante.
Vanessa Chizzini lavora da sempre nel mondo dell’editoria, ha
fondato una propria casa editrice che si occupava di cinema e teatro (principecostante.it)
e adesso collabora stabilmente presso la Mondadori. I suoi interessi
vanno anche verso altre direzioni: dal suo progetto letterario sono nati
una canzone “Stravedimento” (https://www.youtube.com/watch?v=BMhR_0Erdn4)
– il cui testo è presente nel libro “Vertigine e stravedimenti” – e un
brevetto per invenzinoe industriale di una “cabina di fotoprotezione con
spazzole spalmanti” che richiama la cabina spalma-crema dei suoi libri.
Giovanna Nappi
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