“Questo nostro mondominio” è un «palazzo che racchiude così tanti individui, così diversi l’uno dall’altro, eppure in questa diversità si viene a creare un equilibrio pazzesco da cui è impossibile non venire coinvolti». I Bookanieri spendono belle parole nell'ultima recensione dedicata ai testi che
compongono “La vertigine del caso”, concludendo con un'esortazione: «Lo
stile diretto ed essenziale hanno reso molto godibile, leggero e
divertente questo libro che consiglio assolutamente, acquistatelo e
leggetelo immediatamente». Come sottrarsi? 😉
Qui di seguito l'articolo completo con il link.
Questo nostro mondominio di Vanessa Chizzini
Essere e cercare sé stessi oltre sé stessi…
Sono stata felicissima di conoscere
questo libro perché mi ha divertita tantissimo e ringrazio
particolarmente Vanessa Chizzini per averci offerto l’opportunità di
leggere le sue opere.
Il libro, terzo del progetto La vertigine del caso,
parla di ciò che accade in un UNICO pomeriggio all’interno di un
palazzo “dalle ringhiere incrostate” della periferia di Milano.
Veniamo a conoscenza di tanti personaggi “tipici”, ognuno col suo
soprannome e i propri pregi e difetti. Ho amato moltissimo il quadro che
l’autrice è riuscita a delineare di ognuno, credo che sia un ottimo
punto di forza dell’opera.
Conosciamo l’ex-custode del palazzo, Mario, un uomo cocciuto ma di buon cuore, Egidio, la cui “laboranza” nel mondo delle scarpe lo rende un esperto del mestiere, Ume, la simpatica sarta, Loriana detta anche “Quale Allegria” o più semplicemente Loria, guidatrice di taxi ma cantante jazz nel profondo, Marianna o “Senz’Anna”, una ragazza che non combacia con gli stereotipi di femminilità odierni e con una spiccata vena creativa, la “regina del teatro”, nota celebrità del cinema e del teatro che per caso s’imbatte nel microcosmo dei personaggi sopra citati, la Signora Adriana, Mic e Sam che sono i protagonisti di questi tre libri, e infine i “cugini damerini” di cui non vi dirò nulla per ovvi motivi che starà a voi scoprire.
Ho troppo apprezzato la storia che si cela dietro ogni personaggio e soprattutto l’atmosfera di questo palazzo che racchiude così tanti individui, così diversi l’uno dall’altro, eppure in questa diversità si viene a creare un equilibrio pazzesco da cui è impossibile non venire coinvolti.
Chissà quante cose capisce lei delle persone lavorando sulle loro scarpe» gli dico mentre lui passa la carta vetrata sulla mia suola scollata.
Chissà quante storie legge nel modo in cui sono consumate, chi cammina con il cuore pesante, chi procede in punta di piedi, chi sbanda perennemente in affanno. Chissà quante cose le raccontano, forse qualcosa che ha a che fare con i destini di tutti noi.
Colpisce molto il fatto che dietro ogni
personaggio o situazione si possa leggere anche un significato più
profondo dell’intera vicenda e questo lo si percepisce soprattutto alla
fine del libro, attraverso le parole di Ume ad esempio o anche quelle di
Mic. Quest’ultima ha una spiccata sensibilità nel saper leggere il mondo non per come appare ma per ciò che racchiude in sé, dimostrando talvolta una stranezza che l’allontana dal modo di fare più pragmatico di Sam.
«Queste case sono dei mondi» ribadisce Ume. «Tutto un mondo in una stanza.»
«Un mondominio» osserva Sam. «Più che un condominio, questo è un mondominio.»
Lo stile diretto ed essenziale hanno reso molto godibile, leggero e divertente questo libro
che consiglio assolutamente, acquistatelo e leggetelo immediatamente
perché è un’opera validissima che fa capire a chiare lettere la passione
e l’impegno costante di quest’autrice in ciò che fa!
Vanessa Chizzini lavora da sempre nel mondo dell’editoria, ha fondato una propria casa editrice che si occupava di cinema e teatro (principecostante.it)
e ora collabora stabilmente presso la Mondadori. I suoi interessi vanno
anche verso altre direzioni: dal suo progetto letterario sono nati una
canzone “Stravedimento” – il cui testo è presente nel libro “Vertigine e
stravedimenti” (https://www.youtube.com/watch?v=BMhR_0Erdn4)-
e un brevetto per invenzione industriale di una “cabina di
fotoprotezione con spazzole spalmanti” che richiama la cabina
spalma-crema dei suoi libri.
Irene Cambriglia
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