(Mic alle prese con le cabine
spalma-crema)
«È il mio
turno. La luce è verde, appoggio il braccialetto alla cabina, la porta si apre.
Entro, mi posiziono al centro, chiudo gli occhi. Le spazzole mi avvolgono
soavi. Per alcuni istanti il corpo è racchiuso nella loro carezza oleosa. E non
esiste nient’altro. La tensione respirata prima in coda svanisce, svaniscono i
misteri trasformati in curiosità. Svanisce ogni cosa. È un soffio, un tempo
scandito da pochi respiri, un attimo di sospensione in cui gli sguardi degli
altri non esistono più.
Si entra accompagnati
dalla confusione del momento, frastornati dalle voci e dai volti, e si esce
ripuliti da tutto.
Esci dalle
cabine e per un attimo sei di nuovo tu al cento per cento.
Io, Mic,
sulla spiaggia, sotto il sole, mentre cammino con Sam verso il mare, un sorriso
ebete stampato sulla faccia.»
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