«“La vertigine del caso” è un libro meraviglioso. Non lasciatevi
ingannare dall’apparente semplicità perché nasconde al suo interno temi
molto interessanti che vengono approfonditi accuratamente dall’autrice e
che ci fanno vivere situazioni e sentimenti sedimentati nel nostro
subconscio e per questo troppe volte dimenticati. I libri servono anche a
questo, a farci scontrare con le nostre emozioni più profonde e
metterci alla prova. Il libro di Vanessa Chizzini ha centrato
l’obiettivo!»
Questa è la prima puntata che sul suo blog, Il Caffé Letterario, Virginia Villa dedica a La vertigine del caso. Qui di seguito l’articolo completo seguito dal link.
Questa è la prima puntata che sul suo blog, Il Caffé Letterario, Virginia Villa dedica a La vertigine del caso. Qui di seguito l’articolo completo seguito dal link.
La vertigine del caso – Prima puntata
Benvenuti nella prima puntata dedicata al progetto letterario autopubblicato “La vertigine del caso” di Vanessa Chizzini.
Quando l’autrice di questo libro mi ha
contatta per propormi questa collaborazione, mi ha detto una cosa che,
ahimè, è nella testa della maggior parte delle persone, ossia che
l’autopubblicazione fa spesso alzare un muro di diffidenza, associando
questa forma di pubblicazione ad un prodotto minore.
Chi segue il Caffè Letterario sul blog e
sulla pagina Facebook, saprà bene che sono una convinta sostenitrice
del self-publishing e dell’editoria indipendente, per questo motivo ho
trovato la proposta di Vanessa ancora più interessante e volete sapere
una cosa? Non mi sono sbagliata! “La vertigine del caso” è un libro meraviglioso.
Non lasciatevi ingannare dall’apparente semplicità perché nasconde al
suo interno temi molto interessanti che vengono approfonditi
accuratamente dall’autrice e che ci fanno vivere situazioni e sentimenti
sedimentati nel nostro subconscio e per questo troppe volte
dimenticati. I libri servono anche a questo, a farci scontrare con le
nostre emozioni più profonde e metterci alla prova. Il libro di Vanessa
Chizzini ha centrato l’obiettivo!
Il progetto letterario “La
vertigine del caso” è incentrato su due movimenti. Il primo movimento è
composto da due racconti: “L’eleganza matta” e “Vertigini e
stravedimenti”. Il secondo movimento è costituito, per ora, da un
racconto: “Questo nostro mondominio”, il secondo racconto è in fase di
stesura.
Ma entriamo nel vivo del libro. La
storia si apre con una fantastica invenzione, una di quelle invenzioni
che in estate, in spiaggia, vorremmo tutti avere a disposizione.
Pensateci. Qual è quella cosa che
proprio odiamo fare quando andiamo in spiaggia? Dover passare i primi
10/15 minuti a spalmarci la crema solare. In effetti non è una cosa
piacevole né a farsi, né a vedersi, soprattutto se si tiene conto del
fatto che dopo aver messo la crema solare, le nostre mani sono tutte
appiccicose e non possiamo toccare niente senza che questo si sporchi.
Ma allora cosa possiamo fare? Penserete
che l’unica alternativa sia quella di scottarsi e assumere l’aspetto
poco attraente che ha un peperone arrostito, giusto? E come darvi torto!
Ma ecco che un signorotto misterioso,
venuto dall’Islanda, corre in nostro aiuto dando vita ad un’invenzione
incredibile: la cabina di protezione solare, o come viene chiamata dalle
due protagoniste Sam e Mic, la cabina spalma-crema.
Il funzionamento è molto simile a
quello di un autolavaggio, solo che al posto delle setole dure
dell’autolavaggio, le cabine spalma-crema sono dotate di soffici
spazzole impregnate di crema che accarezzano il corpo garantendoti una
protezione solare totale con tutti i benefici e senza alcuno svantaggio.
“Se non fossero impregnate di
crema solare, le setole delle spazzole potrebbero fare l’effetto di
mille piume che insistenti sfiorano ogni centimetro di pelle. Invece la
crema rende quel loro solleticamento simile a uno scivolo d’acqua che
inebria d’allegria”.
La prima parte del libro è
caratterizzata anche dalla presentazione delle due protagoniste. Sam e
Mic sono due amiche e non si può dire che non siano legate l’una
all’altra, ma hanno caratteri molto doversi.
“È il secondo dei due segreti su cui si fonda la nostra amicizia. Tendenzialmente non siamo d’accordo su niente…
…Le nostre vite hanno pochi punti in contatto. Stare insieme è un po’ come compiere un’esplorazione…
…Già, il primo segreto della nostra amicizia è che ci conosciamo da un tempo ormai lontano. Non ho quasi più ricordi prima di Sam, come se un prima di Sam non fosse mai esistito e un dopo di Sam mi sembrasse improponibile…
…Abbiamo abitudini, gusti, tempi differenti, eppure siamo simili”.
…Le nostre vite hanno pochi punti in contatto. Stare insieme è un po’ come compiere un’esplorazione…
…Già, il primo segreto della nostra amicizia è che ci conosciamo da un tempo ormai lontano. Non ho quasi più ricordi prima di Sam, come se un prima di Sam non fosse mai esistito e un dopo di Sam mi sembrasse improponibile…
…Abbiamo abitudini, gusti, tempi differenti, eppure siamo simili”.
Mentre Sam è estroversa, mondana,
socievole e sempre alla ricerca di nuove attività da fare per tenersi
impegnata e passare del tempo con altre persone, Mic è esattamente il
contrario. È riflessiva, seria, ama stare da sola e perdersi in infiniti
pensieri.
Fin dall’inizio del libro capiamo che
c’è qualcosa che non va in Mic, qualcosa che non le permette di vivere
spensierata e, andando avanti nella lettura, capiamo che questo ha a che
fare con la sua vita.
Per questo motivo tenta di decifrare le vite degli altri per risolvere il mistero della sua vita.
Oltre alle cabine spalma-crema, che
hanno inevitabilmente attirato la mia attenzione, c’è un altro concetto
che l’autrice espone in modo chiaro e che mi ha colpito molto: lo sperdimento.
Lo sperdimento è “un istante di
panico in cui sono in mare aperto e non so più come ho raggiunto il
largo, non riconosco il percorso, e dunque non riconosco me, e non so se
sarò mai capace di tornare indietro. A cosa? È solo un istante, come
nell’incubo di chi non sa nuotare e si sogna abbandonato in mezzo
all’oceano, ma è panico vero, mi prende lo stomaco, strozza il respiro.
Perdersi per poi ritrovarsi”.
Perdersi per poi ritrovarsi”.
Vi lascio con una curiosità che Vanessa ha definito “la parte più folle e divertente di tutta la storia”:
Le cabine spalma-crema sono nate come invenzione letteraria, ma sono poi diventate anche un brevetto per invenzione industriale depositato in data 22 gennaio 2016 e rilasciato dal Ministero dello sviluppo economico con il numero n. 0001420539.
Chissà che un giorno le cabine spalma-crema non si materializzino davvero su una spiaggia…
Vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/lavertiginedelcaso/
Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767
In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link:
– L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/
– Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/
– Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L
In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link:
– L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/
– Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/
– Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L
Ci vediamo la prossima settimana con la seconda puntata de “La vertigine del caso”.
Buona lettura!
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