martedì 26 settembre 2017

Questo nostro mondominio (La vertigine del caso) sul blog di Irma Loredana Galgano

«Vite intere passate, raccontate, abbozzate nei ricordi o nei rimpianti… discorsi che evocano luoghi lontani, tempi andati, amori sfuggiti, affetti perduti. Il tutto condensato in quell’angusto spazio che alla fine del libro ha mostrato la bellezza accennata da Mic all’inizio del testo in un vortice di sensazioni ed emozioni, narrate attraverso le storie dei protagonisti, che permettono anche al lettore di vedere oltre i muri scrostati, le macchie di ruggine o di umidità, le panchine malandate, le bici ammassate, le dimensioni ridotte.» Irma Loredana Galgano ha letto Questo nostro mondominio e lo racconta così.


Il mondo in un condominio: “Questo nostro mondominio” di Vanessa Chizzini


Primo atto del secondo movimento del progetto editoriale di Vanessa Chizzini, Questo nostro mondominio si propone al lettore come una piece teatrale messa in scesa nell’angusto ma infinito spazio del cortile interno di uno stabile dall’intonaco scrostato, uno di quelli tanto cari a Mic che li identifica come «la Milano che più mi piace».
Ritornano in Questo nostro mondominio Mic, Sam e la signora Adriana già incontrati in L’eleganza matta e Vertigini e stravedimenti, ovvero nel lato A e nel lato B del primo movimento de La vertigine del caso. È trascorso un anno dal viaggio in treno che li ha portati a Venezia e ora si ritrovano tutti nel cortile del palazzo dall’intonaco scrostato dove abita Ume, amica della signora Adriana e sarta, e dove avranno modo di confrontarsi con una nuova realtà: il mondo dei condomini che animano quel cortile nel silenzio dell’immobilità, apparente, di oggetti e persone.
Tutto si svolge in breve tempo ma dall’ora di arrivo, ovvero nel primo pomeriggio, a quella in cui lasciano lo stabile, nella prima serata, molte cose sembrano cambiare, trasformarsi, e molte riflessioni affollare la mente di Mic, voce narrante dell’intera vicenda.
Quando Mic e la signora Adriana arrivano nel cortile manca Sam ma sembra mancare proprio “la vita” in quel luogo che ha l’aspetto desolato di uno stabile in disuso. All’arrivo di Sam però il cortile si è decisamente animato al punto che Mic fatica a riassumere tutto quanto è accaduto nel breve lasso di tempo intercorso. Vite intere passate, raccontate, abbozzate nei ricordi o nei rimpianti… discorsi che evocano luoghi lontani, tempi andati, amori sfuggiti, affetti perduti. Il tutto condensato in quell’angusto spazio che alla fine del libro ha mostrato la bellezza accennata da Mic all’inizio del testo in un vortice di sensazioni ed emozioni, narrate attraverso le storie dei protagonisti, che permettono anche al lettore di vedere oltre i muri scrostati, le macchie di ruggine o di umidità, le panchine malandate, le bici ammassate, le dimensioni ridotte.
Un luogo che diventa la ruota panoramica di un luna park, da cui si può ammirare il mondo da tante angolazioni, notando ad ogni nuovo giro qualcosa che prima era sfuggito. Perché è proprio vero che «quello che non si vede non è meno importante di quello che è in piena luce». E se da una parte il cortile dello stabile dall’intonaco scrostato diventa una vera e propria finestra su un intero mondo, dall’altra appare il chiaro riflesso del mondo, quello vero. 


Con il lato A del secondo movimento de La vertigine del caso la Chizzini sembra aver fatto un notevole passo avanti nel suo progetto editoriale che appare, in questa occasione, molto più lineare ma al tempo stesso molto più interessante per il lettore il quale ne resta affascinato fin dalle prime battute forse proprio per il merito che va riconosciuto all’autrice di esser riuscita a narrare il mondominio nascosto dietro i muri scrostati degli stabili di quella che forse è davvero la Milano migliore, senza dubbio quella più genuina.
L’interesse sempre crescente del lettore di Questo nostro mondominio non può certo imputarsi a una semplice «vertigine del caso», come la definirebbe l’autrice, ovvero una coincidenza, piuttosto al fatto che il progetto acquisisce sempre maggiore forma non solo nella mente di Vanessa Chizzini. E se il cortile pagina dopo pagina diventa qualcosa in più di «una macchia di cemento senza un angolo di verde», La vertigine del caso appare al lettore più di un semplice stravedimento dell’autrice, diventando uno strumento che le persone, non solo i protagonisti, possono usare «per rientrare in contatto con se stessi».
Questo nostro mondominio risulta quindi una lettura gradevole, una piacevole riscoperta dello stile dell’autrice già incontrato ne L’eleganza matta e in Vertigini e stravedimenti ma, soprattutto, diventa una aspettativa maggiore rivolta al progetto editoriale di Vanessa Chizzini nel suo complesso


Vanessa Chizzini: Nata a Udine, una laurea al Dams di Bologna, un lavoro in campo editoriale a Milano e una casa editrice specializzata in cinema e teatro. Autrice di testi teatrali, di romanzi e titolare di un brevetto per invenzione industriale ispirato alle cabine spalma-crema del progetto editoriale “La vertigine del caso”.

giovedì 21 settembre 2017

La Ladra di Libri legge La vertigine del caso

Qui è quando, nel corso della serata allo Spazio Ligera a sostegno del Covo della Ladra, la libreria che sta per nascere in via Padova a Milano, la Ladra di Libri in persona, al secolo Mariana Marenghi, sale sul palco per leggere ai convenuti qualche riga da La vertigine del caso...



mercoledì 20 settembre 2017

Estati che vanno, estati che restano


L’estate è ormai agli sgoccioli ma le cabine spalma-crema, per fortuna, non hanno stagione. Le estati letterarie sono così, non finiscono mai, e quelle de La vertigine del caso non fanno eccezione.
L’illustrazione di Guendalina Ravazzoni ci aiuterà nei mesi a venire a ricordare che c’è sempre un altrove, e che questo altrove è prima di tutto dentro di noi e nell’arte. E che l’arte serve a riempire il mondo e le nostre teste di possibilità da esplorare, e a esortarci a non fermarci né ad accontentarci. Perché «lo stravedimento è un passo dell’andare / quando vediamo le montagne dentro il mare» e le paure sono «dissolte in due respiri / nell’aria tersa dei desideri», come canta Alessandro Arbuzzi in Stravedimento, il cui testo è contenuto nel libro e che si può ascoltare qui:
 

Un saluto alle estati che vanno, e un nuovo benvenuto a quelle che restano.
 
La vertigine del caso è un progetto letterario composto da diversi movimenti. Il primo movimento è costituito da L’eleganza matta (dove fanno la loro comparsa le cabine spalma-crema ritratte nell’illustrazione di Guendalina Ravazzoni) e da Vertigini e stravedimenti (al cui interno è contenuto il testo della canzone musicata e cantata da Alessandro Arbuzzi). È disponibile in edizione cartacea, mentre i due racconti sono disponibili separatamente in ebook sui principali store online.
Questo nostro mondominio è il lato A del secondo movimento ed è a sua volta disponibile in ebook.

La vertigine del caso • Primo movimento (edizione cartacea): www.amazon.it/dp/8892598767
L’eleganza matta (ebook): www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U (e sui principali store online)
Vertigini e stravedimenti (ebook): www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8 (e sui principali store online)
Questo nostro mondominio (ebook): www.amazon.it/dp/B071YT647L (e sui principali store online)
https://vanessachizzini.blogspot.it

giovedì 7 settembre 2017

Questo nostro mondominio (La vertigine del caso) su I Bookanieri

“Questo nostro mondominio” è un «palazzo che racchiude così tanti individui, così diversi l’uno dall’altro, eppure in questa diversità si viene a creare un equilibrio pazzesco da cui è impossibile non venire coinvolti». I Bookanieri spendono belle parole nell'ultima recensione dedicata ai testi che compongono “La vertigine del caso”, concludendo con un'esortazione: «Lo stile diretto ed essenziale hanno reso molto godibile, leggero e divertente questo libro che consiglio assolutamente, acquistatelo e leggetelo immediatamente». Come sottrarsi? 😉
Qui di seguito l'articolo completo con il link.

Questo nostro mondominio di Vanessa Chizzini

Essere e cercare sé stessi oltre sé stessi…
Sono stata felicissima di conoscere questo libro perché mi ha divertita tantissimo e ringrazio particolarmente Vanessa Chizzini per averci offerto l’opportunità di leggere le sue opere.

Cover Questo nostro mondominio 800x600 

Il libro, terzo del progetto La vertigine del caso, parla di ciò che accade in un UNICO pomeriggio all’interno di un palazzo “dalle ringhiere incrostate” della periferia di Milano. Veniamo a conoscenza di tanti personaggi “tipici”, ognuno col suo soprannome e i propri pregi e difetti. Ho amato moltissimo il quadro che l’autrice è riuscita a delineare di ognuno, credo che sia un ottimo punto di forza dell’opera.
Conosciamo l’ex-custode del palazzo, Mario, un uomo cocciuto ma di buon cuore, Egidio, la cui “laboranza” nel mondo delle scarpe lo rende un esperto del mestiere, Ume, la simpatica sarta, Loriana detta anche “Quale Allegria” o più semplicemente Loria, guidatrice di taxi ma cantante jazz nel profondo, Marianna o “Senz’Anna”, una ragazza che non combacia con gli stereotipi di femminilità odierni e con una spiccata vena creativa, la “regina del teatro”, nota celebrità del cinema e del teatro che per caso s’imbatte nel microcosmo dei personaggi sopra citati, la Signora Adriana, Mic e Sam che sono i protagonisti di questi tre libri, e infine i “cugini damerini” di cui non vi dirò nulla per ovvi motivi che starà a voi scoprire.
Ho troppo apprezzato la storia che si cela dietro ogni personaggio e soprattutto l’atmosfera di questo palazzo che racchiude così tanti individui, così diversi l’uno dall’altro, eppure in questa diversità si viene a creare un equilibrio pazzesco da cui è impossibile non venire coinvolti.
Chissà quante cose capisce lei delle persone lavorando sulle loro scarpe» gli dico mentre lui passa la carta vetrata sulla mia suola scollata.
Chissà quante storie legge nel modo in cui sono consumate, chi cammina con il cuore pesante, chi procede in punta di piedi, chi sbanda perennemente in affanno. Chissà quante cose le raccontano, forse qualcosa che ha a che fare con i destini di tutti noi.
Colpisce molto il fatto che dietro ogni personaggio o situazione si possa leggere anche un significato più profondo dell’intera vicenda e questo lo si percepisce soprattutto alla fine del libro, attraverso le parole di Ume ad esempio o anche quelle di Mic. Quest’ultima ha una spiccata sensibilità nel saper leggere il mondo non per come appare ma per ciò che racchiude in sé, dimostrando talvolta una stranezza che l’allontana dal modo di fare più pragmatico di Sam.
«Queste case sono dei mondi» ribadisce Ume. «Tutto un mondo in una stanza.»
«Un mondominio» osserva Sam. «Più che un condominio, questo è un mondominio.»
Lo stile diretto ed essenziale hanno reso molto godibile, leggero e divertente questo libro che consiglio assolutamente, acquistatelo e leggetelo immediatamente perché è un’opera validissima che fa capire a chiare lettere la passione e l’impegno costante di quest’autrice in ciò che fa!

Vanessa Chizzini lavora da sempre nel mondo dell’editoria, ha fondato una propria casa editrice che si occupava di cinema e teatro (principecostante.it) e ora collabora stabilmente presso la Mondadori. I suoi interessi vanno anche verso altre direzioni: dal suo progetto letterario sono nati una canzone “Stravedimento” – il cui testo è presente nel libro “Vertigine e stravedimenti” (https://www.youtube.com/watch?v=BMhR_0Erdn4)- e un brevetto per invenzione industriale di una “cabina di fotoprotezione con spazzole spalmanti” che richiama la cabina spalma-crema dei suoi libri.
Irene Cambriglia


mercoledì 6 settembre 2017

Vertigini e stravedimenti (La vertigine del caso) su I Bookanieri

«Il viaggio di Mic dentro Venezia e dentro se stessa procede in maniera tortuosa, si scontra con l’eccentricità di Adriana e col sarcasmo di Sam, incespica e accelera subito dopo per frenare ancora una volta all’improvviso. È un processo, un viaggio in itinere, in cui tutto deve essere messo in discussione per giungere al risultato.» La seconda tappa di lettura de I Bookanieri tra le pagine de La vertigine del caso approda oggi a Vertigini e stravedimenti.
Qui di seguito trovate l'articolo completo con il link. 

Vertigini e stravedimenti è il lato B del primo movimento scritto da Vanessa Chizzini e fa parte del progetto letterario La vertigine del caso.

 

Vertigini e stravedimenti

Nel libro, vediamo Mic e Sam alle prese con un nuovo viaggio, stavolta accompagnati proprio dalla signora Adriana. Mentre viaggiano in treno, destinazione Venezia, il percorso subisce una battuta d’arresto, a causa di una locomotiva d’epoca, ferma sui binari e completamente vuota.
Il mistero si infittisce, soprattutto quando, ormai giunti a Venezia, i tre scoprono che quella locomotiva ospitava in realtà sei artisti e due macchinisti, di cui però è stata persa ogni traccia. Decidono così, soprattutto dietro iniziativa della signora Adriana, di seguire attraverso i giornali la vicenda, cercando di sbrogliare la matassa. Parallelamente a questa investigazione, si sviluppa anche la scelta delle modalità della gara che Mic sosterrà a Venezia. È per questo che ci sono andati, d’altronde: Mic ha scelto infatti di unirsi alla traversata di Venezia attraverso canali, lagune, calli. E la domanda per la protagonista sorge spontanea: avventurarsi seguendo l’istinto o seguire una rotta predefinita?
La città di Venezia, labirintica e misteriosa per antonomasia, diventa così lo scenario perfetto per il secondo capitolo della Chizzini per parlare di tempo, di identità, di cambiamento. Mic si rivela una personalità conflittuale, che convive con se stessa tra interrogativi e desideri e che cerca di indagare ancora una volta la sua interiorità, ispirata dal contesto in cui si trova.

Vertigini e stravedimenti

La sua storia, vissuta o anche solo immaginata, va ad incrociarsi non soltanto con quella degli artisti scomparsi, ma anche con quella di Ettore Majorana, fisico catanese che fece perdere le tracce di se stesso in maniera ambigua e di cui tuttora non si sa nulla.
Il viaggio di Mic dentro Venezia e dentro se stessa procede in maniera tortuosa, si scontra con l’eccentricità di Adriana e col sarcasmo di Sam, incespica e accelera subito dopo per frenare ancora una volta all’improvviso. È un processo, un viaggio in itinere, in cui tutto deve essere messo in discussione per giungere al risultato.
La scrittura dell’autrice è chiara, scorrevole, non pedante nonostante le molte riflessioni che mette in campo. La vertigine prima di buttarsi e la sensazione di “iper vista” dopo essersi buttati rappresentano uno stato d’animo in cui è facile riconoscersi, perché caratterizza chiunque non resti mai immobile nella stessa posizione ma cerchi il moto continuo e costante.
Vanessa Chizzini lavora da sempre nel mondo dell’editoria, ha fondato una propria casa editrice che si occupava di cinema e teatro (principecostante.it) e adesso collabora stabilmente presso la Mondadori. I suoi interessi vanno anche verso altre direzioni: dal suo progetto letterario sono nati una canzone “Stravedimento” (https://www.youtube.com/watch?v=BMhR_0Erdn4) – il cui testo è presente nel libro “Vertigine e stravedimenti” – e un brevetto per invenzinoe industriale di una “cabina di fotoprotezione con spazzole spalmanti” che richiama la cabina spalma-crema dei suoi libri.
Giovanna Nappi

martedì 5 settembre 2017

L'eleganza matta (La vertigine del caso) su I Bookanieri

«Vanessa Chizzini attraverso piccoli espedienti riesce a parlarci dei grandi interrogativi della vita, delle occasioni perse, di ciò che siamo e di ciò che non riusciremo mai ad essere. Attraverso queste piccola vacanza, Mic ci rende partecipi di una serie di riflessioni fondamentali sul nostro vivere e sul nostro esistere.» I Bookanieri salpano alla scoperta de La vertigine del caso: prima tappa L'eleganza matta.
Qui di seguito trovate l'articolo completo con il link. 


L’eleganza matta di Vanessa Chizzini

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“L’eleganza matta” è il lato A del primo movimento del progetto letterario “La vertigine del caso” di Vanessa Chizzini. E ci parla di  Mic, la protagonista.
Mic ha qualcosa dentro di sé che “saltella”, che non le dà tregua, che le rende scomodo il silenzio, per lei così fondamentale. Ed è per questo, per comprendere cosa ci sia di sbagliato, cosa non vada, che Mic decide di trascorrere una piccola vacanza al mare con il suo migliore amico Sam.
Sam per lei è una costante, tant’è che Mic non ricorda un passato prima di lui. Sam è sempre presente nella sua vita e l’aiuta, sebbene i due vadano “d’accordo senza andare d’accordo”. Lei, infatti, ama i silenzi, la riflessione, pensare e rilassarsi, lui è sempre attivo, in ricerca di qualcosa, non si lascia mai sfuggire nulla. Mic invece, sembra che qualcosa se la faccia sfuggire.
Mic è quindi  presso un hotel che ha in dotazione le famose “cabine spalma-crema”. Cabine inventate da un islandese per far sì che attraverso le spazzole simili a quelle usate nei lavaggi auto ma più morbide, si possa spalmare crema solare sui corpi dei bagnanti. Inizialmente restia a provarle, poi Mic si ricrederà e quelle cabine diventeranno per lei un luogo di rifugio, un luogo dove avverrà la sua catarsi, la sua liberazione per farla congiungere con il suo io.
Vanessa Chizzini attraverso piccoli espedienti riesce a parlarci dei grandi interrogativi della vita, delle occasioni perse, di ciò che ci siamo e di ciò che non riusciremo mai ad essere.
Attraverso queste piccola vacanza, Mic ci rende partecipi di una serie di riflessioni fondamentali sul nostro vivere e sul nostro esistere.
Pittoreschi ed interessanti sono poi gli altri personaggi che accompagnano la protagonista durante il suo soggiorno, in particolare la signora Adriana che con il suo modo di fare riesce ad entrare nel cuore anche di una schiva Mic.
“L’eleganza matta” è solo l’inizio di un movimento che parla di vita, che parla di noi e del nostro agire, perché le azioni ci rendono vivi, ci rendono esistenti.
Ilaria Amoruso

Vanessa Chizzini lavora da sempre nel mondo dell’editoria, ha fondato una propria casa editrice che si occupava di cinema e teatro (principecostante.it) e ora collabora stabilmente presso la Mondadori. I suoi interessi vanno anche verso altre direzioni: dal suo progetto letterario sono nati una canzone “Stravedimento” – il cui testo è presente nel libro “Vertigine e stravedimenti” (https://www.youtube.com/watch?v=BMhR_0Erdn4)- e un brevetto per invenzione industriale di una “cabina di fotoprotezione con spazzole spalmanti” che richiama la cabina spalma-crema dei suoi libri.


domenica 3 settembre 2017

L’ambrogino di pezza

“Questo nostro mondominio”, prima di chiamarsi così, ha avuto a lungo un titolo provvisorio: “L’ambrogino di pezza”. Non è diventato definitivo perché “ambrogino” è una parola ben nota a chi è di Milano (l’Ambrogino d’oro è l'onorificenza che il comune assegna il 7 dicembre di ogni anno) mentre, altrove, rischiava di risultare un titolo oscuro e poco suggestivo. Ma l’ambrogino di pezza è il cuore di questo libro, ed è anche una dichiarazione d’intenti e d’amore a una certa Milano, alle vecchie case di ringhiera, al teatro, a un modo d'intendere il lavoro, e a una naturale tendenza a starsene un po’ in disparte, periferici non topograficamente ma d’animo. Mic, Sam, la signora Adriana e, con loro, tutti noi veniamo accompagnati alla scoperta di un palazzo nel cui cortile si tiene la dodicesima edizione dell'ambrogino di pezza. Cosa sia questo premio e chi l’abbia vinto, be’, lo scoprirete solo leggendo...


“Questo nostro mondominio” fa parte del progetto “La vertigine del caso”. Il primo movimento del progetto è composto da “L’eleganza matta”, il lato A, e “Vertigini e stravedimenti”, il lato B. “Questo nostro mondominio” è il lato A del secondo movimento.

Questo nostro mondominio (ebook): www.amazon.it/dp/B071YT647L (e sui principali store online)
La vertigine del caso • Primo movimento (edizione cartacea): www.amazon.it/dp/8892598767
L’eleganza matta (ebook): www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U (e sui principali store online)
Vertigini e stravedimenti (ebook): www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8 (e sui principali store online)