venerdì 28 luglio 2017

La vertigine del caso su Il Caffè Letterario – Quarta puntata

Con la quarta puntata che Virginia Villa sul blog Il Caffè Letterario dedica a La vertigine del caso, passiamo da L’eleganza matta a Vertigini e stravedimenti: «Ci troviamo ora davanti ad una storia più lunga e complessa per rappresentare al meglio questo cammino che procede spedito verso la sua ambiziosa meta».

La vertigine del caso – Quarta puntata

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Con la quarta puntata, iniziamo il secondo racconto del primo movimento che compone “La vertigine del caso”.
Questa volta, per le vacanze estive, Mic e Sam hanno scelto una città particolare, caratterizzata da campi, canali, calli e sottoporteghi: si, è proprio Venezia!
Mic e Sam non sono sole, con loro c’è la Signora Adriana, conosciuta l’estate scorsa e che, affezionatasi alle ragazze, ha deciso di intraprendere il viaggio con loro.

“È la prima vacanza che faccio con i vivi. Ci dice come rivelandoci un segreto, in tono cospiratorio. Poi guarda le nostre espressioni sconcertate e ridacchia. Non è la prima in assoluto, eh. Però è la prima da non so più quanto. Sono anni e anni che io mi sposto solo con mio marito. Anche adesso che lui non c’è più…”


Il viaggio per Venezia si rivela, però, più lungo del previsto. Passata Padova, poco prima dell’arrivo a destinazione, il treno interrompe la sua corsa a causa di un problema riguardante un altro treno, “Una locomotiva a vapore d’inizio Novecento.”

“Siamo qui da più di un’ora, per colpa di quella locomotiva là davanti, e stiamo cercando di sapere cosa succede. Le notizie che ci danno sono vaghe. Parlano di un guasto sull’altra linea, però ignoriamo perché il traffico sia stato bloccato su entrambi i binari.”


Le cinque pagine che seguono narrano le discussioni e i malintesi che nascono tra viaggiatori e controllori ogni qual volta si verifica un ritardo o un problema che ostacola il normale proseguimento del viaggio. Per chi è pendolare come me riconoscerà le storie narrate da Vanessa Chizzini e le sentirà proprie, come appartenenti alla propria quotidianità e questo fa sì che scatti quel meccanismo magico per il quale anche tu diventi un personaggio del libro, semplicemente perché anche tu hai già vissuto quella situazione e comprendi le reazioni dei personaggi.
Ma è qualcos’altro che attira la mia attenzione in questo libro: le riflessioni di Mic. “La vertigine del caso” è piena di riflessioni e pensieri di Mic (che, come avrete capito, è il mio personaggio preferito) ed anche in questo capitolo ne vediamo alcuni.

“Questo treno piantato qui, mentre i passeggeri e macchinisti se ne sono andati, mi fa inevitabilmente pensare al Novecento. Il Novecento è il secolo in qui abbiamo abbandonato i nostri ideali. Qualcosa scappando dal treno ce lo siamo portato dietro, un libro, una giacca, un quaderno, ma più come rimpianto e ricordo che come uno strumento da usare ancora nella vita. Più come un’alzata di spalle che come uno sguardo all’orizzonte ancora capace di orientare l’agire.
Mi vengono in mente due cose contemporaneamente, ma non è del Novecento che parlo.
«Chissà dov’è andato Ettore» dico.
«Ettore chi?» chiede la Signora Adriana girandosi verso di me.
«Ettore Majorana. Se lo ricorda?»

Non a caso a Mic è venuta in mente la figura di Ettore Majorana. Come viene detto più avanti nel capitolo, il fisico catanese rappresenta in qualche modo il nostro bisogno di cambiare, di fare esperienze diverse, di essere differenti da come gli altri ci considerano e da come noi stessi siamo abituati a pensarci.
Abbiamo poi un dialogo tra Mic e la Signora Adriana che mi ha affascinata molto, un discorso quasi filosofico:

“È l’illusione della fuga come soluzione, la famosa seconda possibilità, quella da non fallire più.”
“No, forse è qualcosa di più di un’illusione” interviene la Signora Adriana. “In fondo, le seconde volte dovrebbero portare con sé maggiore consapevolezza. Sparire lasciandoci tutto alle spalle per riapparire altrove con un altro nome e un’altra storia è la grande opportunità di mettere a frutto tutto ciò che noi abbiamo finalmente capito.”

Nel prossimo capitolo ci addentreremo nelle strade di Venezia insieme a Sam, Mic e la Signora Adriana e ritroveremo le cabine spalma-crema, ma in uno scenario nuovo, completamente diverso.
Venezia si rivelerà una città affine a Mic, si verrà a creare una sorta di parallelismo tra le due, un parallelismo basato su un’anima estremamente complessa.
Abbiamo iniziato oggi, “Vertigini e stravedimenti il secondo racconto di un progetto letterario molto interessante e affascinante, iniziato col racconto precedente “L’eleganza matta”. Ci troviamo ora davanti ad una storia più lunga e complessa per rappresentare al meglio questo cammino che procede spedito verso la sua ambiziosa meta.

Come sempre vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:

Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767 In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link: – L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/ – Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/ – Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L

Ci vediamo la prossima settimana con la quinta puntata de “La vertigine del caso”. Buona lettura!


venerdì 21 luglio 2017

La vertigine del caso su Il Caffè Letterario – Terza Puntata

Nella terza puntata dedicata a La vertigine del caso sul blog Il Caffè Letterario, Virginia Villa racconta che «“L’eleganza matta”, ma più in generale tutto il progetto letterario di Vanessa Chizzini permette al lettore di ritrovarsi con la mente libera da condizionamenti e sovrastrutture e questo permette di cogliere le sfumature della realtà con semplicità e purezza». Buona lettura (dell’articolo di Virginia e del libro)!

La vertigine del caso – Terza puntata

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Buongiorno lettori e benvenuti nella terza puntata del progetto letterario “La vertigine del casodi Vanessa Chizzini.
Con la puntata di oggi, si chiude il racconto “L’eleganza matta” che compone il primo movimento insieme a “Vertigini e stravedimenti” di cui inizierò a parlarvene nella prossima puntata.
In quest’ultimo capitolo del primo racconto, vediamo Mic e Sam trascorrere il loro ultimo giorno di vacanze. Come sempre, e forse in questo capitolo di più, assistiamo al viaggio introspettivo di Mic; un viaggio che non rimane fine a se stesso, ma che è spunto di riflessione per il lettore che si sente coinvolto in prima persona dalle domande di Mic.

“Nel silenzio e nella penombra, senza limitazioni temporali e nessuno che bussi, con in sottofondo il rumore del mare, in costume alle tre di notte dentro le Cabine di Protezione Solare a farsi spalmare la crema da spazzole delicate come un soffio…
…Sento la testa svuotata. È come se non fossi in nessun posto. O in un posto che è tutti posti in cui mi è capitato di stare. Come se le linea del tempo si fosse ridotta ad un punto. Come se tutto si fosse riunito in me. E in questa leggerezza di passo e vaghezza di pensiero ci fosse ogni cosa della mia vita.

Essendo l’ultimo giorno che passerà al mare, su quella spiaggia, Mic estende i suoi pensieri e le sue riflessioni anche agli altri bagnanti, quelli che, per un motivo o per un altro, hanno attirato la sua attenzione. Come non soffermarci sulla famiglia veneto-napoletana, composta da genitori che parlano in napoletano e dai tre figli che hanno un forte accento veneto?
Proprio descrivendo uno dei tanti episodi di cui è protagonista la famiglia “dal mistero svelato e pur sempre rinnovato” l’autrice, attraverso i pensieri di Mic, prende spunto per una nuova riflessione che mi ha colpito molto:

“Il problema è che stanno guardando lo stesso oggetto, ma non stanno parlando della stessa cosa…
…Come capire quel che si vuole quando si vogliono cose diverse?…
…Come conciliare desideri cha vanno in direzioni divergenti? Come far coesistere una donna che traballa ubriaca sotto la pioggia gelata e una che ciabatta nel tepore di casa con in mano una caffettiera appena tolta dal fuoco?
Esiste una lingua comune, un esperanto delle esperienze e delle speranze che la metta in comunicazione senza zittire nessun impulso, arrivando ad armonizzare gli opposti e a contenere l’esistente come dentro una palla di vetro?


Capiamo bene che le sensazioni, i sentimenti e le emozioni che prova Mic non si fermano all’apparenza, ma arrivano fino alla sua mente, al suo io interiore che durante il weekend al mare si riempie di domande e di pensieri.
Quello che Mic cerca è quello che, in fondo, cerca ognuno di noi: chiarezza nella propria vita; Mic lo fa prendendo le distanze dal mondo e le setole della cabina spalma-crema fanno scattare in lei un meccanismo di attivazione emozionale che la aiuterà a capire un po’ di più riguardo la sua vita.

“Perché no, non mi accontento e non so se quello che cerco è l’assoluto, come dice Sam, ma di certo è qualcosa che non si consuma, non è in vendita, non è uguale per tutti e perciò non è conforme, un momento di intensità e pienezza, senza distrazione. Se siamo molte cose, dobbiamo anche riuscire ad esserne una sola, almeno di tanto in tanto, trovare la lingua che condensi i nostri desideri, farli risuonare all’unisono e inarcarci a raccogliere i soffi, in armonia con l’universo o in contrasto con il mondo non importa, purché sia in accordo con noi stessi.”

L’eleganza matta”, ma più in generale tutto il progetto letterario di Vanessa Chizzini permette al lettore di ritrovarsi con la mente libera da condizionamenti e sovrastrutture e questo permette di cogliere le sfumature della realtà con semplicità e purezza.
Non ci resta che provare anche noi a “distillare l’esperienza e a condensare l’essenza”.

Come sempre vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:
Sito: http://vanessachizzini.blogspot.it/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/lavertiginedelcaso/


Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767 In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link: – L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/ – Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/ – Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L

Ci vediamo la prossima settimana con la quarta puntata de “La vertigine del caso”. Buona lettura!



venerdì 14 luglio 2017

La vertigine del caso su Il Caffè Letterario – Seconda puntata

Nella seconda puntata dedicata alla sua esplorazione de La vertigine del caso sul blog Il Caffè Letterario Virginia Villa torna a parlare delle cabine spalma-crema e si concentra su «l’entrata in scena di un nuovo personaggio a dir poco adorabile; la Signora Adriana». Qui di seguito larticolo completo seguito dal link.

La vertigine del caso – Seconda puntata

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Eccoci alla seconda puntata del progetto letterario “La vertigine del caso” di Vanessa Chizzini.
La scorsa settimana vi avevo presentato in generale questo bel progetto di Vanessa Chizzini. Avevamo conosciuto le prime due protagoniste della storia, Mic e Sam, due amiche molto diverse tra loro, ma legate da un’amicizia particolare. Ma soprattutto vi avevo parlato dell’incredibile invenzione delle cabine spalma-crema e di come l’autrice avesse addirittura ottenuto il brevetto per invenzione industriale. Insomma, abbiamo capito tutti che questo è un libro davvero sorprendente.
In questa puntata ci addentreremo ancora di più nella storia; vedremo come le cabine spalma-crema abbiano iniziato a creare disguidi tra i bagnanti della spiaggia e faremo la conoscenza di un nuovo personaggio molto particolare.
Sebbene le cabine spalma-crema siano oggettivamente un’invenzione geniale, l’organizzazione e il regolamento che vi stanno dietro, si sono rivelati un disastro. A pensarla così è Mic, che non concepisce l’idea che vi siano diritti di precedenza per usufruire dell’invenzione.
Infatti, il regolamento permette a coloro che possiedono l’ombrellone di utilizzare le cabine gratuitamente e, mostrando il braccialetto di riconoscimento, anche di avere diritto di precedenza su chi, invece, non dispone di un ombrellone.
Questa regola, chiaramente, non piace a coloro che si vedono espropriati del loro turno solo perché non possiedono il braccialetto. Se all’inizio questa diversità creava solo qualche malumore, con il tempo crea vedi e propri litigi tra i bagnanti.
In un passo del libro assistiamo alle lamentele di un bagnante che si vede superare continuamente dalle persone con il braccialetto, impedendogli di utilizzare le cabine, senza dover passare mezza giornata in coda.

Un braccialetto non è un meccanismo” sentenzia il signore baritonale con decisione. “Un braccialetto non regola niente! Invece un meccanismo permetterebbe di dare la precedenza ai vostri clienti facendo avanzare anche le altre persone. Più lentamente, certo, ma in modo da raggiungere le cabine in un tempo non infinito.”

Il bello dei libri è che ciò che vi è scritto può essere interpretato in mille modi e non per forza ne esiste solo uno di corretto. La mia interpretazione riguardo questo passaggio e quindi al a decisione dell’autrice di voler inserire nella storia questo particolare del diritto di precedenze, ha a che vedere con il concetto più profondo di disuguaglianza sociale.
Cosa intendiamo con disuguaglianza sociale? Sta a significare, sicuramente, una differenza oggettiva tra i membri di una comunità. Questa differenza è costituita da opportunità differenti di accesso ad uno status, cioè a delle ricompense sociali: potere, prestigio e denaro. È proprio dal complesso intreccio di questi tre fattori che deriva la stratificazione sociale, definibile come l’organizzazione relativamente stabile della società in gruppi caratterizzati da diverse possibilità di fruizione delle ricompense sociali.
Cosa ancora più importante e che rende noto e giustificato il comportamento del “signore baritonale” del libro è che la disuguaglianza sociale è soggettivamente percepita e questo fa si che i meccanismi di selezione sociale vengano interpretati dai soggetti e dai gruppi sfavoriti come ingiuste, in questo modo vanno ad alimentare unicamente il malcontento e la lotta, proprio come è avvenuto tra i personaggi del libro di Vanessa Chizzini.
Un’interpretazione, forse, diversa arriva però dall’autrice che per bocca di Mic dice:

“È l’abisso del nostro essere umano, la nostra grettezza. O la nostra infelicità, direbbe qualcuno. L’evidenza contro cui si infrangono i nostri sogni. Non siamo neanche capaci di starcene tranquilli un sabato mattina al mare…
…Sarà davvero la nostra infelicità? Qualcosa di connaturato in noi o piuttosto la scontentezza che ci viene dalle nostre vite? Dal fatto di condurre esistenze che non amiamo, a volte senza nemmeno rendercene conto?”

Ora non mi voglio dilungare troppo perché ho da presentarvi la seconda novità di questa puntata, ossia l’entrata in scena di un nuovo personaggio a dir poco adorabile; la Signora Adriana.
Ha catturato la mia attenzione non appena è entrata in scena.
La Signora Adriana è una donna sulla settantina, molto chiacchierona e socievole con tutti. La classica persona che mette allegria a chiunque la incontri e infatti fa presto amicizia con Sam. È un’abitudinaria di quella spiaggia, dal momento che per quarant’anni ha passato le sue estati in quella cittadina.

“Lascio finire la stagione e poi me ne vado anche io. Arrivo quando tanti negozio sono ancora chiusi, e aspetto che tornino a chiudere. È affascinante osservare come il paese si trasforma, arrivare e partire quando è tutto tranquillo…
…Sempre qua e sempre nello stesso albergo. Sa cosa mi piace? Essere in vacanza e sentirmi a casa. Sapere quel che mi aspetta, conoscere i luoghi e le persone.

Insomma, è un libro capace di incollarti alle sue pagine e darti l’impressione di vivere davvero nei luoghi descritti e parlare tu stessa in prima persona con la Signora Adriana.
Lo consiglio davvero a tutti!

Come sempre vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:

Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767 In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link: – L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/ – Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/ – Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L

Ci vediamo la prossima settimana con la terza puntata de “La vertigine del caso”.
Buona lettura!

giovedì 13 luglio 2017

La vertigine del caso nelle letture del mese de Il Caffè Letterario

In apertura del video dedicato alle Letture del mese di luglio, Virginia Villa de Il Caffè Letterario spiega perché sul suo blog ha deciso di dedicare tanto spazio a La vertigine del caso. «Una volta iniziato a leggere il primo movimento, mi sono resa conto di avere tra le mani non un semplice romanzo, un semplice libro da leggere e mettere da parte, ma proprio un libro capace di farti fare un viaggio sia fisico, quindi nei luoghi in cui questo romanzo è ambientato, perché appunto sono descritti in modo molto preciso e dettagliato, capace proprio di farti vivere l’atmosfera di quel luogo, ma anche un viaggio metafisico attraverso la tua anima, le tue emozioni, i tuoi sentimenti.»


sabato 8 luglio 2017

Le cabine spalma-crema


Che estate è senza le cabine spalma-crema? Simili a piccoli autolavaggi, al loro interno due morbide spazzole ruotano e vi avvolgono spalmandovi la crema solare su tutto il corpo. E non solo, perché le cabine diventano poi orsacchiotti, macchine del tempo, installazioni d’arte, videogiochi… Non ci credete? Be’, anche Mic all’inizio si chiede con una certa perplessità a chi sia mai potuta venire un’idea del genere. “La vertigine del caso” vi racconta tutto sulle cabine spalma-crema, e molto, molto di più! Ve ne starete in spiaggia, vi perderete per Venezia, passerete un pomeriggio in una casa di ringhiera a Milano, conoscerete Mic, Sam, la signora Adriana, e poi Ume, Mario, Ench, Quale Allegria, Senz’Anna, i cugini damerini...

“La vertigine del caso” è un progetto letterario composto da diversi movimenti. Il primo movimento è costituito da “L’eleganza matta” (dove fanno la loro comparsa le cabine spalma-crema) e “Vertigini e stravedimenti”, ed è disponibile in edizione cartacea, mentre i due racconti sono disponibili separatamente in ebook sui principali store online. “Questo nostro mondominio” è il lato A del secondo movimento ed è a sua volta disponibile in ebook.
Ai link qui sotto trovate le copertine e le descrizioni dei singoli testi.

La vertigine del caso • Primo movimento (edizione cartacea): www.amazon.it/dp/8892598767
L’eleganza matta (ebook): www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U (e sui principali store online)
Vertigini e stravedimenti (ebook): www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8 (e sui principali store online)
Questo nostro mondominio (ebook): www.amazon.it/dp/B071YT647L (e sui principali store online)
https://vanessachizzini.blogspot.it

L’illustrazione vi mostra le cabine spalma-crema nella visione d’artista di Guendalina Ravazzoni che l’ha realizzata.
www.guendalinaravazzoni.com https://www.instagram.com/guenrav

mercoledì 5 luglio 2017

La vertigine del caso su Il Caffè Letterario – Prima puntata

«“La vertigine del caso” è un libro meraviglioso. Non lasciatevi ingannare dall’apparente semplicità perché nasconde al suo interno temi molto interessanti che vengono approfonditi accuratamente dall’autrice e che ci fanno vivere situazioni e sentimenti sedimentati nel nostro subconscio e per questo troppe volte dimenticati. I libri servono anche a questo, a farci scontrare con le nostre emozioni più profonde e metterci alla prova. Il libro di Vanessa Chizzini ha centrato l’obiettivo!»
Questa è la prima puntata che sul suo blog, Il Caffé Letterario, Virginia Villa dedica a La vertigine del caso. Qui di seguito l
articolo completo seguito dal link.

La vertigine del caso – Prima puntata

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Benvenuti nella prima puntata dedicata al progetto letterario autopubblicato “La vertigine del caso” di Vanessa Chizzini.
Quando l’autrice di questo libro mi ha contatta per propormi questa collaborazione, mi ha detto una cosa che, ahimè, è nella testa della maggior parte delle persone, ossia che l’autopubblicazione fa spesso alzare un muro di diffidenza, associando questa forma di pubblicazione ad un prodotto minore.
Chi segue il Caffè Letterario sul blog e sulla pagina Facebook, saprà bene che sono una convinta sostenitrice del self-publishing e dell’editoria indipendente, per questo motivo ho trovato la proposta di Vanessa ancora più interessante e volete sapere una cosa? Non mi sono sbagliata! “La vertigine del caso” è un libro meraviglioso. Non lasciatevi ingannare dall’apparente semplicità perché nasconde al suo interno temi molto interessanti che vengono approfonditi accuratamente dall’autrice e che ci fanno vivere situazioni e sentimenti sedimentati nel nostro subconscio e per questo troppe volte dimenticati. I libri servono anche a questo, a farci scontrare con le nostre emozioni più profonde e metterci alla prova. Il libro di Vanessa Chizzini ha centrato l’obiettivo!
Il progetto letterario “La vertigine del caso” è incentrato su due movimenti. Il primo movimento è composto da due racconti: “L’eleganza matta” e “Vertigini e stravedimenti”. Il secondo movimento è costituito, per ora, da un racconto: “Questo nostro mondominio”, il secondo racconto è in fase di stesura.
Ma entriamo nel vivo del libro. La storia si apre con una fantastica invenzione, una di quelle invenzioni che in estate, in spiaggia, vorremmo tutti avere a disposizione.
Pensateci. Qual è quella cosa che proprio odiamo fare quando andiamo in spiaggia? Dover passare i primi 10/15 minuti a spalmarci la crema solare. In effetti non è una cosa piacevole né a farsi, né a vedersi, soprattutto se si tiene conto del fatto che dopo aver messo la crema solare, le nostre mani sono tutte appiccicose e non possiamo toccare niente senza che questo si sporchi.
Ma allora cosa possiamo fare? Penserete che l’unica alternativa sia quella di scottarsi e assumere l’aspetto poco attraente che ha un peperone arrostito, giusto? E come darvi torto!
Ma ecco che un signorotto misterioso, venuto dall’Islanda, corre in nostro aiuto dando vita ad un’invenzione incredibile: la cabina di protezione solare, o come viene chiamata dalle due protagoniste Sam e Mic, la cabina spalma-crema.
Il funzionamento è molto simile a quello di un autolavaggio, solo che al posto delle setole dure dell’autolavaggio, le cabine spalma-crema sono dotate di soffici spazzole impregnate di crema che accarezzano il corpo garantendoti una protezione solare totale con tutti i benefici e senza alcuno svantaggio.

“Se non fossero impregnate di crema solare, le setole delle spazzole potrebbero fare l’effetto di mille piume che insistenti sfiorano ogni centimetro di pelle. Invece la crema rende quel loro solleticamento simile a uno scivolo d’acqua che inebria d’allegria”.

La prima parte del libro è caratterizzata anche dalla presentazione delle due protagoniste. Sam e Mic sono due amiche e non si può dire che non siano legate l’una all’altra, ma hanno caratteri molto doversi.

“È il secondo dei due segreti su cui si fonda la nostra amicizia. Tendenzialmente non siamo d’accordo su niente…
…Le nostre vite hanno pochi punti in contatto. Stare insieme è un po’ come compiere un’esplorazione…
…Già, il primo segreto della nostra amicizia è che ci conosciamo da un tempo ormai lontano. Non ho quasi più ricordi prima di Sam, come se un prima di Sam non fosse mai esistito e un dopo di Sam mi sembrasse improponibile…
…Abbiamo abitudini, gusti, tempi differenti, eppure siamo simili”.

Mentre Sam è estroversa, mondana, socievole e sempre alla ricerca di nuove attività da fare per tenersi impegnata e passare del tempo con altre persone, Mic è esattamente il contrario. È riflessiva, seria, ama stare da sola e perdersi in infiniti pensieri.
Fin dall’inizio del libro capiamo che c’è qualcosa che non va in Mic, qualcosa che non le permette di vivere spensierata e, andando avanti nella lettura, capiamo che questo ha a che fare con la sua vita.
Per questo motivo tenta di decifrare le vite degli altri per risolvere il mistero della sua vita.
Oltre alle cabine spalma-crema, che hanno inevitabilmente attirato la mia attenzione, c’è un altro concetto che l’autrice espone in modo chiaro e che mi ha colpito molto: lo sperdimento.

Lo sperdimento è “un istante di panico in cui sono in mare aperto e non so più come ho raggiunto il largo, non riconosco il percorso, e dunque non riconosco me, e non so se sarò mai capace di tornare indietro. A cosa? È solo un istante, come nell’incubo di chi non sa nuotare e si sogna abbandonato in mezzo all’oceano, ma è panico vero, mi prende lo stomaco, strozza il respiro.
Perdersi per poi ritrovarsi”.

Vi lascio con una curiosità che Vanessa ha definito “la parte più folle e divertente di tutta la storia”:
Le cabine spalma-crema sono nate come invenzione letteraria, ma sono poi diventate anche un brevetto per invenzione industriale depositato in data 22 gennaio 2016 e rilasciato dal Ministero dello sviluppo economico con il numero n. 0001420539.
Chissà che un giorno le cabine spalma-crema non si materializzino davvero su una spiaggia…

Vi segnalo il sito di Vanessa Chizzini e la pagina Facebook de “La vertigine del caso”:

Se volete acquistare il libro cartaceo potete farlo al link: https://www.amazon.it/vertigine-del-caso-Vanessa-Chizzini/dp/8892598767
In alternativa potete acquistare i singoli racconti in formato ebook ai seguenti link:
L’eleganza matta: https://www.amazon.it/dp/B00DJFZ58U/
Vertigini e stravedimenti: https://www.amazon.it/dp/B00PTX5QY8/
Questo nostro mondominio: https://www.amazon.it/dp/B071YT647L

Ci vediamo la prossima settimana con la seconda puntata de “La vertigine del caso”.
Buona lettura!