lunedì 15 dicembre 2014

Vertigini e stravedimenti – L’incipit


Binari

Il treno è là davanti, in mezzo alla campagna
Lo scorgiamo nitidamente, a un centinaio di metri di distanza.
Una locomotiva a vapore d’inizio Novecento.
A guardarla pare che il tempo si sia fermato, e si trattiene il respiro.
Ma poi si capisce che a interrompere la corsa è stato il treno, non il tempo, e si libera il fiato rimasto sospeso.
Sembra un modellino, un giocattolo, uno scherzo, composto com’è da un’unica carrozza. Lo scompartimento è illuminato e si staglia sui prati attorno, nel buio incipiente di questa sera d’estate.
Un secolo di storia piantato nella campagna.
Lo guardiamo, con il respiro che ogni tanto ancora si confonde e si arresta, ai piedi del nostro treno moderno.
Altri passeggeri sono scesi con noi, nonostante gli ammonimenti minacciosi dei controllori.
Siamo qui da più di un’ora, per colpa di quella locomotiva là davanti, e stiamo cercando di sapere cosa succede. Le notizie che ci danno sono vaghe. Parlano di un guasto sull’altra linea, però ignoriamo perché il traffico sia stato bloccato su entrambi i binari. Gli avvisi diffusi tramite gli altoparlanti ci hanno ricordato a intervalli regolari che è vietato scendere se non quando si è raggiunta una stazione prevista dal viaggio, ma a un certo punto qualcuno ha comunque deciso di aprire le porte e di andare avedere con i propri occhi. L’abbiamo capito dalle urla dei controllori che ordinavano di risalire immediatamente. E invece è successo che molti altri hanno fatto altrettanto. Anche adesso da tutte le carrozze continuano a scendere persone. I controllori strepitano ma nessuno fa caso a loro. I balbettii e le risposte scortesi con cui durante quest’ora si sono ostinati a replicare alle nostre domande hanno fatto perdere loro qualsiasi autorità.
La vernice nera di quella macchina d’altri tempi brilla persino in questo momento, all’imbrunire. La guardiamo, scambiamo qualche parola con gli altri passeggeri che si pongono i nostri stessi interrogativi, e proviamo a chiedere nuovamente informazioni ai controllori, che però sono furenti e si limitano a ribadire invano di risalire immediatamente.
La locomotiva d’epoca è circondata da un gruppetto di individui. Ci sembra di distinguere delle divise, forse di poliziotti e ferrovieri. Se tra di loro ci siano anche alcuni passeggeri, o se i passeggeri siano disciplinatamente tutti a bordo, non siamo in grado di stabilirlo. Con la scarsa luce che c’è vediamo solo il veicolo e un po’ di persone che ci girano intorno. È stato un signore appassionato di treni, che prima è sgusciato di soppiatto qualche metro più avanti, a informarci che quella locomotiva a vapore risale all’inizio del Novecento. È la Regina, una gloriosa 685 con una carrozza altrettanto storica, ripete ancora adesso con grande enfasi e compiacimento, camminando avanti e indietro alla ricerca di qualcuno che dimostri un interesse anche minimo per quanto ha da raccontare.
Una ragazza si azzarda a domandare gentilmente a un controllore se quel vecchio treno si è rotto, se siamo in attesa che riparino il guasto, ma il controllore si limita a scuotere la testa. Fa per andarsene, poi si ferma e ci dice che se vogliamo avere notizie l’unica possibilità che abbiamo è tornarcene ai nostri posti. Dal suo tono esasperato mi aspetto che da un istante all’altro aggiunga: “Altrimenti tutti a letto senza cena”.

[L’ebook Vertigini e stravedimenti è disponibile sui principali store online. Il testo è diviso in quattro parti corrispondenti a quattro giornate (giovedì, venerdì, sabato, domenica): quello qui riportato è il primo capitolo della prima parte.]

mercoledì 3 dicembre 2014

Vertigini e stravedimenti

Una locomotiva a vapore, nera con le ruote rosse, è ferma in aperta campagna e blocca la circolazione ferroviaria sulla tratta per Venezia. La sua sagoma scintillante all’orizzonte è una visione straniante per Mic, Sam e la signora Adriana, di nuovo insieme per una breve vacanza un anno dopo il loro primo incontro, così come straniante è l’immagine che si appresta a dare di sé Venezia. Per alcune ore di una domenica d’agosto, molti canali saranno chiusi alla navigazione e si potrà attraversare la città a nuoto, godendosela da una prospettiva inedita. Mic non intende lasciarsi sfuggire una simile opportunità, ma questa non è l’unica esperienza sorprendente che l’aspetta. Altrettanto singolare si rivelerà la metamorfosi delle cabine spalma-crema, attrazioni turistiche di grande successo al centro de L’eleganza matta, che riappariranno sotto nuove, imprevedibili forme. Nei quattro giorni trascorsi a Venezia la signora Adriana, con il suo bagaglio di saggezza e leggerezza, sprona Mic e Sam a interrogarsi sulle possibili soluzioni del mistero del treno fermo sui binari e a fantasticare sulle proprie vite e quelle altrui. C’è un filo rosso che lega destini ed eventi, passato e presente, o è il caso a segnare la strada? A poco a poco le testimonianze lasciate prima di sparire dai passeggeri che viaggiavano sulla locomotiva d’epoca vengono divulgate, moltiplicando così le voci e le storie, e ognuna di queste fornisce un tassello e una prospettiva che troveranno alla fine in Mic una sintesi visionaria.
Vertigini e stravedimenti è il “Primo movimento, lato B” di un progetto in fieri iniziato con L’eleganza matta. I singoli lati e movimenti sono in sé autonomi e compiuti, ma si completano e arricchiscono tra loro.

Da oggi l'ebook è disponibile a € 2,99 sugli store online (anche se non ancora su tutti, perché alcuni richiedono tempi di aggiornamento più lunghi).


martedì 7 ottobre 2014

Dove eravamo rimasti?

Stanno per tornare Mic e Sam.
Si sta per completare il primo movimento.
Dopo L’eleganza matta, che di questo primo movimento è il lato A, è a breve in uscita il lato B, Vertigini e stravedimenti.
E dunque, innanzitutto, dove eravamo rimasti?

L’eleganza matta
(disponibile in ebook nei principali store; 126 pagine circa)
Sulla spiaggia, accanto alla distesa colorata degli ombrelloni, c’è una novità destinata a spopolare e meravigliare: le Cabine di Protezione Solare. La gente fa la fila per provarle e scoprire se è vero che prendere il sole non è mai stato così divertente. Quest’attrazione sembra davvero incuriosire tutti, anche Mic e Sam, che sono al mare per trascorrere un weekend insieme. Ed è proprio entrando per la prima volta nelle «cabine spalma-crema» che Mic parte per un piccolo viaggio dentro e fuori di sé, scandito da istantanee di vita fatte di sensazioni, pensieri e incontri. Al fianco di Mic e Sam, personaggi e testimoni del gran teatro del mondo, fanno la loro comparsa una curiosa famiglia veneto-napoletana, una vecchia signora vicina d’ombrellone, un bambino biondo con gli occhi sgranati, l’inventore delle cabine in tour promozionale... Con i piedi immersi nella sabbia calda e uno sguardo sornione a registrare e trasfigurare la realtà circostante, Mic non smette di seguire le tracce dell’immaginazione e dell’inventiva, nella convinzione che «un’idea è la vita che prorompe e definisce i tratti delle nostre fisionomie».

«Quella che mi piace più di tutte è l’eleganza matta dei colpi di testa.»


Il progetto, in sintesi
L’eleganza matta è il “Primo movimento, lato A” di un progetto più ampio, dove cambiano le ambientazioni e gli eventi ma non i personaggi principali né la voce narrante (che continua a essere Mic). Quanto esattamente più ampio si rivelerà questo progetto ancora non lo so dire. I movimenti si susseguono uno dopo l’altro, e il precedente determina l’intensità e la direzione di quello successivo. Lascio che sia la vita a “in-formare” i passi.
Movimento è una parola che si usa in musica. I lati A e B fanno riferimento ai dischi in vinile, dove ci sono appunto un lato A e un lato B. I 45 giri prevedevano il pezzo di successo sul lato A e un brano meno “forte” sul lato B. I miei lati non corrispondono a questa logica e assomigliano, semmai, di più a quelli degli LP: possono esistere indipendentemente l’uno dall’altro, ma sono due facce di una stessa medaglia che tra di loro si completano e si arricchiscono.
È così che Vertigini e stravedimenti sarà il lato B che, pur nella sua autonomia, andrà a chiudere il primo movimento.

domenica 29 giugno 2014

La carta e il computer

Pochi giorni fa è andato all’asta il manoscritto di Like a Rolling Stone di Bob Dylan, vergato a mano e a matita su quattro fogli. Il testo della canzone ha correzioni segnate a lato o sopra le singole parole e ci sono schizzi di disegni. È affascinante seguire l’affinarsi di una composizione entrata nella storia del rock e guardare le scelte fatte a suo tempo da Dylan.
Non so se oggi ci sia qualcuno che scriva interamente al computer. Gli studiosi lamentano che in epoche sempre più digitali le varie tappe tendano a coincidere con l’arrivo: un unico file finale che non tiene traccia dell’intero percorso.
Per me la nascita di un’idea è sempre su carta. Su fogli sparsi che accumulo sulla scrivania, fino al punto in cui mi pare di riconoscere una coerenza e un legame e cerco un ordine.
L’ordine è la riscrittura al computer, che si contrappone al magma rappresentato dalla scrittura frettolosa su carta.
La riscrittura al computer è il momento in cui l’idea deve dimostrare di avere consistenza. Una consistenza ancora fragile, che dovrà superare svariate stampe su carta e inserti di appunti sempre presi a mano su fogli di diverse dimensioni. È quando i fogli si assottigliano fino a scomparire che il processo di scrittura si avvia alla conclusione.
In realtà la primissima versione, ancora acerba, de L’eleganza matta è stata scritta non su fogli volanti, ma su tre quadernetti. L’ho iniziata in vacanza, non avevo fogli con me né un posto dove accumularli serenamente, e così ho scelto un piccolo quaderno formato A6 e una penna a inchiostro liquido di colore verde.
Il manoscritto di Like a Rolling Stone è stato venduto a 1,7 milioni di dollari.
D’accordo, si tratta di una delle pietre miliari della musica rock e di Bob Dylan, ma io i quadernetti li tengo da parte. Non si sa mai...
Particolare del manoscritto di Like a Rolling Stone di Bob Dylan

venerdì 13 giugno 2014

Il progetto

Tutto ha avuto inizio da un’idea e un’immagine subito ben chiare nella mente, un giorno di vacanza nel luglio 2012. Era una bella giornata, c’era una piscina ai cui bordi stendersi e dentro cui nuotare, e c’era da proteggere la pelle dai raggi solari. L’idea e l’immagine delle cabine spalma-crema nascono quella mattina, con una battuta detta per scherzo. La mattina diventa pomeriggio e poi sera, l’idea e l’immagine non svaniscono e si fanno sempre meno scherzo e sempre più universo. Compaiono due personaggi, Mic e Sam, dapprima un po’ sfocati e incerti e poi sempre più precisi, prende forma un luogo, e poi un momento, altri personaggi, alcuni accadimenti... Ai personaggi, al luogo, al momento si accompagnano un punto di vista, un linguaggio, uno sguardo, un ritmo caratterizzato da un moto continuo tra l’interno e l’esterno. Le cabine spalma-crema rimangono al centro della scena, ma è come se fossero una giostra che gira e che a ogni giro cambia prospettiva e attrattiva, cambiando al contempo lo sguardo di chi ci sale sopra.
L’eleganza matta nasce così. Ho cominciato a scriverlo nel luglio 2012, buttando giù degli appunti ancora traballanti ma già con un baricentro, e ci ho lavorato fino al maggio 2013.
Una volta finito e “licenziato”, ho realizzato che si trattava solo del primo episodio, il primo movimento, di un progetto più ampio, dove cambiano le ambientazioni e gli eventi ma non i personaggi principali né la voce narrante (che continuerà a essere Mic). Quanto esattamente più ampio si rivelerà questo progetto ancora non lo so dire. I movimenti si susseguono uno dopo l’altro, e il precedente determina l’intensità e la direzione di quello successivo. Lascio che sia la vita a “in-formare” i passi.
L’eleganza matta è il “Primo movimento, lato A” di questo progetto (concepito per uscire sotto forma di ebook). Sto ora lavorando al secondo episodio, vale a dire al “Primo movimento, lato B”. I lati A e B fanno riferimento ai dischi in vinile (ormai old fashion, lo so, ma appartengono all’epoca da cui provengo anch’io), dove c’erano appunto un lato A e un lato B. I 45 giri prevedevano il pezzo di successo sul lato A e un brano meno “forte” sul lato B. I miei lati non corrispondono a questa logica e assomigliano, semmai, di più a quelli degli LP: possono esistere indipendentemente l’uno dall’altro, ma sono due facce di una stessa medaglia che tra di loro si completano e si arricchiscono.
L’uscita del “Primo movimento, lato B” è prevista per l’autunno del 2014.

giovedì 5 giugno 2014

Poetica (1)

L’arte è il riscatto di tutto quello che rischia di rimanere invisibile, inascoltato e inespresso, la rivincita che si prende la vita contro i confini netti, le parole banali, gli incontri fuggevoli che non hanno il tempo di diventare significativi.

martedì 27 maggio 2014

Un blog oblò

I teatranti, parlando di quanto avviene in sala prove, fanno spesso ricorso al concetto di laboratorio e artigianato. Per loro l’arte si identifica con una bottega in cui apprendere un sapere e mettere in pratica quanto si è imparato procedendo al contempo a nuove acquisizioni e scoperte.
Mi piace lavorare in luoghi riparati. Anche se io ho a che fare con le parole e alle parole posso continuare a pensare ovunque, riesco a concentrarmi davvero solo in luoghi riparati. Nel silenzio, senza sguardi addosso, procedendo lentamente, con tempi lunghi. La mia bottega è un posto chiuso e solitario, con un computer, una stampante, il suono di un pianoforte o di un violoncello in sottofondo, pieno di appunti disordinati (molti annotati a mano su fogli volanti) e carte di cioccolatini.
Questo blog è una finestrella affacciata sulla mia bottega. Avendo io scelto la strada del self-publishing, l’ho pensato in primis come il posto dove qualcuno che si imbatte nei miei testi o nel mio nome può trovare qualche notizia su di me. La finestrella diventa così una vetrina, non più grande di un oblò e per giunta un po’ opaca, per mostrare cosa e come scrivo, per svelare lo stato dei lavori in corso e le ispirazioni, per condividere libri, film, spettacoli, canzoni, notizie, e soprattutto per raccontare il progetto letterario che sto portando avanti e di cui L’eleganza matta è il primo tassello o, per essere più precisi, il “Primo movimento, lato A”.